Da Soriano Calabro a Venezia con la solita speranza, anzi col solito grido di dolore. C’è anche Martino Ceravolo nel capoluogo veneto che in questo weekend accoglie circa 400 familiari delle vittime innocenti delle mafie nell’ambito di una manifestazione organizzata annualmente da Libera. Familiari provenienti da tutta Italia, impegnati in tre giornate di confronto e condivisione. Proprio per condividere la drammatica vicenda che ha riguardato suo figlio Filippo, vittima per errore, nell’ottobre 2012, della faida mafiosa delle Preserre, Martino si è recato a Venezia raccontando il lungo calvario verso la verità. Un concetto, questo, ripreso anche da don Luigi Ciotti nel suo intervento, in cui ha offerto un numero impressionante: circa l’80% dei familiari non sa chi o perché abbia ucciso il proprio caro, un figlio, padre, fratello, parente, amico. «Ce la metteremo tutta – ha detto don Ciotti – tutta perché possiate avere la verità, nei momenti difficili ci bastano piccoli segni per assicurarci che la vita è più forte della morte. Siamo qui per brindare alla vita, perché la nostra memoria è viva, ed ha bisogno di verità e giustizia».
LEGGI ANCHE: Sette anni senza giustizia, la rabbia e la delusione di Martino Ceravolo – Video
Martino Ceravolo incontra il questore Grassi: datemi giustizia per Filippo