Riaccende i riflettori sull’opera pubblica più importante del Vibonese, il blitz delle forze dell’ordine avvenuto ieri nel cantiere del nuovo ospedale di Vibo Valentia. Un ospedale la cui realizzazione è attesa da quasi venti anni senza che la politica sia riuscita sinora a mostrarsi immune da mazzette e malaffare.
Cronistoria del malaffare a Vibo. Risale al 2004 la posa della prima ed unica pietra della costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia in località “Cocari”. Un anno dopo, quindi, l’operazione “Ricatto” della Procura di Vibo che con l’allora pm Giuseppe Lombardo – oggi procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria – ed il luogotenente dell’Arma, Nazzareno Lopreiato, hanno scoperchiato un vasto giro di malaffare, corruzione e tangenti intorno alla costruzione della nuova opera pubblica. Il Consorzio pugliese che si era aggiudicato la gara d’appalto si è rivelato infatti – come sancito anche da diverse sentenze dei giudici amministrativi – una “scatola vuota”, priva di uomini e mezzi per realizzare il nuovo nosocomio.
Indagato il nuovo appaltatore. Il nuovo appalto è stato così aggiudicato ad un consorzio di imprese fra le quali una di Rovigo, la “Guerrato spa”, il cui legale rappresentante, Saverio Guerrato (in foto) nel giugno del 2016 è stato arrestato (domiciliari) nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Padova su presunte mazzette in cambio di appalti. Successivamente è stato scarcerato dal Riesame ed attualmente si trova sotto processo con l’accusa di aver pagato al sindaco di Montegrotto, Luca Claudio (che ha già patteggiato una condanna a 3 anni, 11 e 15 giorni), una tangente da 174mila euro per ottenere l’appalto per la riqualificazione energetica e l’adeguamento normativo degli edifici comunali e degli impianti di illuminazione pubblica di Montegrotto Terme, in provincia di Padova, assegnato il 30 settembre del 2010. Una commessa del valore di 15 milioni di euro e della durata di 15 anni. Fra gli imputati, anche Luciano Guerrato.
Nelle intenzioni iniziali di stipula del contratto, il nuovo ospedale di Vibo Valentia doveva essere completato entro giugno 2017. Siamo a marzo 2019 e ancora deve essere posata la prima pietra. Per realizzarlo, la capogruppo mandataria “Guerrato spa”, la “Costruzioni Procopio srl” (mandante) e l’impresa “Carchella spa” (mandante), hanno costituito la società di progetto denominata “Vibo Hospital Service spa”.
Fra i ritardi nella costruzione del nuovo ospedale di Vibo, anche la scoperta del metanodotto della Snam che passa nei pressi del sito. L’area per la costruzione del nuovo ospedale rimane quella di contrada Cocari non lontana dalle mura greche, la stessa che le relazioni contenute nell’inchiesta “Ricatto” della Procura di Vibo definivano come a grave rischio idrogeologico. La politica ha però ritenuto di continuare a pensare l’opera nella medesima area che, per essere messa a norma, ha richiesto l’esborso di nuovo denaro pubblico.
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Nuovo ospedale, l’ombra dei clan sugli appalti? Blitz interforze al cantiere – Video