«Era un giorno di fine inverno, il 20 marzo del 1967. Bastava un solo giorno… e sarebbe stata primavera. Bastava proprio poco, solo qualche ora… e anche Antonio Felice, Giuseppe Arciglione, Giuseppe Colloca, Giuseppe Clemente, Giosuè Giannetti, Arcangelo Di Cintio, Antonio Matina, avrebbero potuto salutare la nuova stagione. Ma un destino crudele fermò il tempo, fermò le loro vite. Erano le 14.10 quando un vento di dolore si alzò improvvisamente e come un fulmine a ciel sereno si abbatté sulla galleria ferroviaria che crollò, uccidendo sette onesti lavoratori». Sono queste le parole con le quali il sindaco di Stefanaconi, Salvatore Solano, ha ricordato nella chiesa matrice del paese, questa mattina, la “Tragedia della galleria”, incidente sul lavoro costato la vita a sette lavoratori esattamente 52 anni fa. Cerimonia che ha visto la deposizione di una corona di fiori nei pressi del luogo della tragedia, in località “Cuccìa”, e di un secondo omaggio floreale – dopo la messa – ai piedi del cippo commemorativo eretto dalla Pro loco in piazza della Repubblica. Presenti alla commemorazione, oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale e ai parenti delle vittime, il vicario del prefetto di Vibo, Eugenio Pitaro; il comandante della Stazione dei carabinieri di Sant’Onofrio, Domenico Fazzari; il comandante del Gruppo della Guardia di finanza di Vibo Francesco Venditti, il dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura, Vincenzo Saitta, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Sant’Onofrio Raffaele Vitale, con docenti ed alunni, l’Ancri con il presidente Gaetano Paduano, la Federazione dei maestri del lavoro d’Italia, i rappresentanti di Uil e Cgil nonché le associazioni cittadine.
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