lunedì,Maggio 13 2024

Donne vittime di violenze nel Vibonese, cresce la fiducia nell’Arma

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. I carabinieri in provincia hanno risolto in tempi record diversi casi assicurando alla giustizia i responsabili

Donne vittime di violenze nel Vibonese, cresce la fiducia nell’Arma
Il ten. Veronica Pastori alla guida del Norm di Vibo

Il prossimo 25 novembre ricorrerà la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. Già dal 1981, gli attivisti per i diritti delle donne celebrano in tale data la giornata contro la violenza di genere. Una data scelta per onorare le sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana brutalmente assassinate nel 1960 per ordine del sovrano del Paese, Rafael Trujillo.
Nel vibonese non mancano le donne salvate dalla tempestività di intervento e dalle indagini condotte dai carabinieri coordinati dalla locale Procura guidata da Camillo Falvo.

I casi più gravi dell’ultimo anno, grazie alla sinergia tra forze dell’ordine e Procura, sono stati risolti donando alle vittime – di ogni fascia di età – non solo forza e coraggio per voltare pagina ma anche tanta fiducia nelle istituzioni, fino a farle intraprendere spontaneamente una propaganda di sensibilizzazione nei confronti di tutte le donne vittime di violenza. Non è mancata infatti la partecipazione attiva delle vittime a trasmissioni televisive nazionali – a volto scoperto e senza veli – per dire invogliare alla denuncia e dire basta alle violenze originate da legami relazionali o passionali, ed a quelle poste in essere dalla criminalità comune. Basta ricordare l’anziana di Briatico vittima di un brutale pestaggio a scopo di rapina nella propria abitazione, sino alla giovane 29enne di Spilinga selvaggiamente picchiata e rapinata dell’autovettura durante una sosta in un’area di servizio.

La lista si allarga con altre vittime, in un’escalation di violenze, culminate con un tentato omicidio lo scorso 16 aprile a Tropea: la vittima si è trovata in pieno centro ad essere il bersaglio di colpi d’arma da fuoco. In poche ore i carabinieri della locale Compagnia sono riusciti a fare piena luce sulla vicenda rassicurando la donna che fortunatamente è rimasta ferita in modo non grave.

Ed ancora: minacce di morte, insulti, molestie sessuali, danneggiamenti e persino l’incendio della propria auto. Vittima una donna di Ionadi. A “liberarla” dalle pressioni e dalle persecuzioni quotidiane, il 3 luglio scorso, sono stati i carabinieri della Stazione di Filandari.
Minacciata, molestata, perseguitata per quattro lunghi anni. La donna decide di rivolgersi ai carabinieri della Stazione di Zungri che avviano immediatamente le indagini. Un inferno quotidiano fatto di offese e soprusi, cessato nel momento in cui la donna ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine.
Oltre i casi più eclatanti, durante l’anno in corso, i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno assicurato alla giustizia più di 80 persone per reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, lesioni personali, atti persecutori e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Un dato che, pur registrando un trend in crescita del fenomeno, riflette altresì il crescente senso di fiducia verso le forze dell’ordine di Vibo Valentia a cui le donne vittime di violenza si rivolgono sempre più frequentemente anche solo per trovare conforto.

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