Non è ancora conclusa l’inchiesta dei carabinieri della Compagnia di Tropea e delle Stazioni di Nicotera che – con il coordinamento della Dda di Catanzaro – ha portato in carcere il boss 81enne Antonio Mancuso ed il nipote Alfonso Cicerone con l’accusa di concorso in estorsione ed usura ai danni di un imprenditore di Nicotera. Proprio indagando sulla figura di Alfonso Cicerone, 45 anni, comproprietario del bar “Plaza new srl” sito a Nicotera in piazza Garibaldi, agli inquirenti si apre infatti un nuovo filone d’indagine relativo a quello che anche il gip del Tribunale di Vibo, Giulio De Gregorio, nella sua ordinanza definisce come “il controllo esercitato sul territorio da Cicerone Alfonso anche in relazione all’afflusso turistico nell’area di piazza Garibaldi”. Sono due le conversazioni di interesse intercettate dagli investigatori che svelano da un lato un tentativo di estorsione, dall’altro l’interesse verso l’afflusso turistico nella piazza. Nella prima, dell’1 giugno scorso, l’indagato a piede libero Rocco D’Amico, 38 anni, di Preitoni, comproprietario del bar “Plaza new srl”, nonché cognato di Alfonso Cicerone, contatta un commerciante di origini senegalesi cedendo poi il telefono a Francesco D’Ambrosio, 39 anni, di Nicotera, anche lui indagato a piede libero per tentata estorsione ai danni del senegalese. E’ infatti proprio Francesco D’Ambrosio che al telefono – ad avviso degli inquirenti – ricorda all’interlocutore che l’indomani è giornata del mercato ambulante e tutti i commercianti che vi partecipavano si sarebbero dovuti recare nel bar Plaza al fine di consegnare la somma contante di 50 euro ciascuno a titolo di “messa a posto” per l’occupazione dello spazio nella piazza. [Continua dopo la pubblicità]
Per meglio inquadrare la figura di Alfonso Cicerone, gli inquirenti non dimenticano del resto alcuni dati: si tratta del figlio di Francesco Cicerone, cioè il fratello di Maria Cicerone, quest’ultima moglie del boss Antonio Mancuso. Alfonso Cicerone è inoltre fratello di Orazio Cicerone, 46 anni, quest’ultimo rimasto coinvolto (insieme ad Antonio Mancuso) nell’operazione antimafia “Black money” e condannato a 5 anni e 4 mesi, con sentenza annullata con rinvio dalla Cassazione per la sola rideterminazione della pena in appello.
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