Forzato il portone della cappella dove è sepolta Federica Monteleone

Il cimitero di Bivona

Brutta sorpresa stamane per i familiari di Federica Monteleone, la sedicenne di Vibo Marina vittima nel 2007 della mala-sanità, della mala-politica e anche della mala-giustizia. La nonna della ragazza, recandosi nel cimitero di Bivona dove è sepolta la nipote, si è accorta che la porta blindata della cappella era stata forzata attraverso alcuni arnesi atti allo scasso. Un tentativo di effrazione, quindi, non andato a buon fine. La nonna di Federica ha quindi subito avvertito la figlia, Mary Sorrentino (mamma di Federica), che peraltro stava per sopraggiungere al cimitero. Sono state avvertite le forze dell’ordine e sul posto per i rilievi è intervenuta la Squadra Volante della polizia, la Digos e la polizia scientifica. Dai rilievi è emerso che nulla di ciò che c’è all’interno della cappella è stato portato via, né altri dettagli utili sono stati rilevati. Della tentata effrazione, dopo la denuncia, è stata informata anche la Procura di Vibo Valentia. «Mi auguro sia stata soltanto l’iniziativa di qualche balordo – ha dichiarato Mary Sorrentino – che magari voleva portare via qualche oggetto prezioso che riteneva ci fosse nella cappella. Spero quindi di vero cuore che non sia stata invece un’azione dimostrativa nei confronti della mia famiglia per ferire la memoria di mia figlia che, qualora fosse così, verrebbe uccisa una seconda volta».

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