Provincia, è occupazione a oltranza. E i dipendenti denunciano anomalie

 

Terzo giorno di occupazione al terzo piano della Provincia. I lavoratori hanno attaccato sulla porta del presidente Andrea Niglia, non pervenuto, dei fogli con su scritto: “La provincia non molla. Niglia nemmeno!”.

Un messaggio ironico rivolto a lui, invitato più e più volte a dimettersi e a consegnare le chiavi dell’Ente. Intanto una delegazione di dipendenti, nel pomeriggio, con molta probabilità, proverà ad avvicinare il presidente della Regione Mario Oliverio, atteso a Tropea in occasione della conferenza regionale sul turismo.

In mente hanno anche l’evento di sabato a Reggio Calabria, in occasione della riapertura del Museo archeologico nazionale, dove oltre al ministro ai Beni culturali Dario Franceschini è atteso anche il premier Matteo Renzi.

Stanno pianificando delle trasferte, insomma, come quella di martedì quando le Province e la Regione si incontreranno per definire i trasferimenti del personale dei Centri per l’impiego, attraverso la firma di un’apposita convenzione. A tal proposito i dipendenti hanno denunciato delle anomalie.

«Secondo le liste dovrebbero essere 395 le persone interessate dal trasferimento da tutti i centri per l’impiego calabresi alla Regione. In realtà ne risultano 456. Tra le persone in più – asseriscono sempre i dipendenti – ne risultano alcune molto vicine ai vertici dell’amministrazione, che prima risultavano sotto un altro ruolo e ora sono “magicamente” comparse nelle liste dei Centri per l’impiego. Se la convenzione non dovesse essere firmata siamo pronti non solo a inasprire la protesta, ma anche a procedere per vie legali» minacciano.

In altre parole, c’è lo spettro del familismo anche a Palazzo ex Enel. Ma questa, per molti, non è una novità.

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