Narcotraffico fra la Calabria e Messina, arresti anche nel Vibonese
Operazione della Dda del capoluogo siciliano. Sono 18 le misure cautelari eseguite in parte anche in provincia di Vibo Valentia


Nel corso della notte, i carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misure cautelari emessa dal gip su richiesta della Dda nei confronti di 18 persone (di cui 13 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 2 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), sul cui conto il giudice ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine scaturisce dagli esiti di complesse e articolate indagini sviluppate dal Nucleo Investigativo del comando provinciale di Messina dal febbraio 2021, a seguito delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, che ha parlato del coinvolgimento di uno dei principali odierni indagati quale promotore di una strutturata associazione finalizzata al traffico dello stupefacente operante principalmente nella zona sud della città di Messina. [Continua in basso]
La cocaina veniva spacciata al dettaglio nella stesso capoluogo di provincia, ma anche nel comune di Tortorici. Emersi collegamenti pure con il clan Nirta di San Luca. Nellospecifico uno degli arrestati è figlio di Giuseppe Nirta (cl. ’40), detenuto all’ergastolo per le vicende inerenti lac.d. faida di San Luca, nonché fratello di Sebastiano Nirta cl.71 e Francesco Nirta cl.74, entrambi detenutiall’ergastolo per il loro coinvolgimento nella c.d. strage di Duisburg, avvenuta in Germania il 15 agosto 2007 incui vennero uccisi sei soggetti di origine calabrese, alcuni dei quali ritenuti esponenti della cosca rivale Pelle–Vottari.
Il fornitore di sostanza stupefacente, a sua volta, si avvaleva di un’articolata rete di corrieri, tutti residenti in provincia di Vibo Valentia alcuni dei quali incensurati, che si occupavano della consegna dello stupefacente “a domicilio”fino alla città di Messina.
Particolarmente ingegnose erano le modalità di trasporto dello stupefacente dalla Calabria a Messina in quanto, per sfuggire a eventuali controlli, in particolare ai frequenti controlli presso l’area cd. “imbarcaderi” dei traghetti in arrivo a Messina, gli indagati utilizzavano autovetture modificate in alcune parti della carrozzeria, per ricavarne appositi nascondigli (doppi fondi) ove occultare la sostanza illecitamente trasportata.
Inoltre, a dimostrazione dell’efficienza della compagine criminale investigata, è stato documentato come il fornitore calabrese avesse collaborato alla realizzazione del programma criminoso fornendo all’associazione messinese telefoni riservati alle comunicazioni dedicate all’attività illecita.
Nel corso delle indagini sono state documentate varie forniture di sostanze stupefacente dalla Calabria alla Sicilia, con il rinvenimento e sequestro – in una circostanza quale riscontro dell’inchiesta – di tre chilogrammi di cocaina, accertando come l’illecita attività di traffico di stupefacenti fosse florida e in grado di assicurare il continuo afflusso di sostanza sul mercato cittadino. L’operazione condotta dai carabinieri alle prime luci dell’alba della mattinata odierna, ha impegnato oltre 120 militari del comando provinciale di Messina, impiegati anche nelle provincie di Reggio Calabria e Vibo Valentia unitamente a militari dell’Arma del Nucleo Investigativo di Vibo e della Stazione di Sant’Onofrio.
Fra le misure cautelari una interessa Gregorio Lucio Vaianella, 23 anni, di Stefanaconi.
Gli altri indagati raggiunti da misura cautelare sono: Giuseppe Mazzeo, 50 anni, di Messina, Rosario Abate 35 anni (Messina), Carmelo Barile, 36 anni (Messina), Andrea Calcò Labruzzo 27 anni (Messina), Giuseppe Castorino 31 anni (Messina), Graziano Castorino, 48 anni (Messina), Carmelo Gennaro Conti, 35 anni, di Tortorici (arresti domiciliari), Giuseppe Costanzo Zammataro, 43 anni, di Tortorici, Francesco Leandro, 22 anni (di Serra San Bruno), Cettina Mazzeo (obbligo di dimora), 25, Maria Minutoli, 58, Francesco Nesci 21 anni, di Sorianello (arresti domiciliari), Paolo Nirta 45 anni (di San Luca), Maurizio Savoca, 53, Alessandro Talamo, 35 anni (di Tortorici), Mirko Talamo 35 anni (di Tortorici), Gregorio Tassone 30 anni (di Serra San Bruno), Marika Trischitta, 35 anni (obbligo di dimora).
Francesco Nesci di Sorianello è il fratello di Giovanni Nesci, 25 anni, nel giugno scorso condannato dalla Corte d’Assise di Roma a 18 anni di reclusione per l’omicidio di Fabio Catapano, il 48enne ucciso il 17 luglio 2020 dinanzi al cancello di casa a Castel di Leva, nell’agro romano (LEGGI QUI: Uccise a Roma il vicino di casa: condannato a 18 anni giovane di Sorianello)
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