sabato,Maggio 18 2024

Decesso di Santina Cortese a Vibo, riprende domani il processo con imputati tre medici

L’udienza fissata in Tribunale prevede l’escussione di due consulenti medico-legali incaricati dal giudice

Decesso di Santina Cortese a Vibo, riprende domani il processo con imputati tre medici
Santina Cortese

Riprenderà domani mattina dinanzi al Tribunale monocratico di Vibo Valentia il processo che mira a far luce sul decesso di Santina Cortese, la donna 45enne di Vibo Marina morta l’8 gennaio 2015 a seguito di una polmonite acuta bilaterale e un edema polmonare acuto non tempestivamente diagnosticati e contrastati – secondo l’accusa – con adeguate terapie. Sotto processo con l’accusa di concorso in omicidio colposo si trovano tre medici: Pantaleone Fiamingo, 59 anni di Vibo Valentia; Antonia Catagnoti, 56 anni, di Vibo Valentia; Gianfranco Spanarello, 72 anni, di Vibo Marina.

Previste per domani l’esame delle consulenze del medico legale di Roma, Giorgia Garmigniani, e dell’anatomopatologo Vincenzo Arena. Consulenze affidate a marzo scorso dal giudice Gianfranco Grillone. [Continua in basso]

Secondo l’impalcatura accusatoria e le indagini del pm Concettina Iannazzo, il dottore Pantaleone Fiamingo (difeso dall’avvocato Giuseppe Pugliese) quale medico in servizio alla Guardia medica e Gianfranco Spanarello (assistito dall’avvocato Giuseppe Di Renzo), quale medico di famiglia, avrebbero prescritto, rispettivamente in data 4 e 7 gennaio 2015, una terapia antibiotica alla donna poi deceduta, “senza aver eseguito alcuna visita clinica completa della paziente”, mentre Antonia Catagnoti (difesa dall’avvocato Giuseppe Altieri) quale medico in servizio alla Guardia medica, avrebbe “sottoposto a visita clinica Santina Cortese senza rilevare la grave sintomatologia già presente nell’apparato respiratorio” della paziente. L’accusa di concorso in omicidio colposo fa riferimento all’ipotizzata “negligenza, imprudenza e imperizia, nonchè inosservanza delle buone regole di assistenza sanitaria, scostandosi dalle linee guida previste dai protocolli del settore e dalla buona prassi, omettendo di rilevare tempestivamente la diagnosi di polmonite acuta bilaterale ed edema polmonare acuto, patologia dalla quale risulterà affetta Santina Cortese”. Sarebbe stata così sottovalutata la sintomatologia che la paziente presentava, cagionando la morte della donna che è deceduta a Vibo l’8 gennaio 2015 a seguito della polmonite acuta bilaterale e dell’edema polmonare acuto non tempestivamente diagnosticati e contrastati con adeguate terapie. Parti offese sono state individuate dal pm in Mario Misasi, marito della donna deceduta, ed in Teresa Vacirca, madre di Santina Cortese, assistiti dagli avvocati Giovanni Marafioti e Giuseppe Stuppia. 

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