Strage di migranti a Cutro: «Molti non sapevano nuotare, sono morti annegati»

di Vincenzo Imperitura

Sono morti quando ormai il peggio sembrava passato. Quel barcone marcio – un caicco, tipica imbarcazione in uso alla marineria turca – che li aveva portati dalla Turchia, attraverso l’Egeo e lo Jonio, si è liquefatto proprio a pochi metri dalla battigia, scontrandosi con il fondale sabbioso e rovesciando in mare il suo carico di esseri umani.
Uomini, tante donne, diversi bambini: scaraventati in mare dalla furia dello scirocco non hanno avuto scampo. «I cadaveri sono circa una cinquantina – dice uno dei medici che ha appena finito di esaminare i corpi disposti in fila a pochi metri dalla spiaggia di dorata di Steccato di Cutro, una manciata di chilometri da Crotone – ci sono tante donne, qualche bambino. Probabilmente molti di loro non sapevano nemmeno nuotare, sono morti per annegamento».
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