mercoledì,Maggio 1 2024

Tragedia dei migranti nel naufragio a Steccato di Cutro: si temono cento morti

Proseguono senza sosta le ricerche in mare in cui sono impegnate motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza per soccorrere i naufraghi e recuperare i cadaveri. Tra le vittime molte donne e bambini

Tragedia dei migranti nel naufragio a Steccato di Cutro: si temono cento morti

Si temono oltre 100 morti a causa del tragico naufragio di migranti avvenuto stamani all’alba nelle acque di Steccato di Cutro nello Jonio calabrese. Proseguono senza sosta le ricerche in mare in cui sono impegnate motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza. Secondo alcuni superstiti sarebbero stati circa 180 le persone che viaggiavano a bordo del peschereccio. Per altri molti di più, almeno 250. Un accertamento reso difficile dal fatto che non parlano neanche inglese. I mezzi della Guardia Costiera che stanno intervenendo nel crotonese per soccorrere i naufraghi caduti in mare dopo la rottura del barcone su cui viaggiavano, hanno recuperato due uomini in stato di ipotermia e il corpo privo di vita di un bambino. Al momento, sono state recuperate 80 persone vive e rinvenuti 43 cadaveri lungo il litorale. Tra le vittime molte donne e bambini. Il peschereccio sul quale si trovavano si è spezzato in due in mare. Ventuno dei circa ottanta sopravvissuti sono stati portati nel pronto soccorso dell’ospedale di Crotone, mentre gli altri sono ancora sul posto in attesa di essere trasferiti al Cara di Isola Capo Rizzuto, a pochi chilometri dal luogo della tragedia. [Continua in basso]

“Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini”. Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sottolineando che “si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole”. Il governo, aggiunge, “è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza”. E’ una “tragedia immane” che “mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sottolineando che “è fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze” dei migranti.

“Un carico residuale in fondo al mare, vero eh? Se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso forse potevano essere salvati. Per ora 50 morti ma potrebbero essere almeno il doppio. Un ‘carico residuale’ vero governo Meloni? Evidentemente se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso potevano forse essere salvati. #migranti”. Lo scrive su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti?”. Sono le domande che pone, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in relazione alla tragedia dello sbarco di migranti a Cutro. “Tutte domande che, purtroppo – aggiunge Occhiuto – ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti”. “E’ un brutto risveglio che deve destare la comunità affinché simili tragedie non accadano”. Lo scrive su Twitter il presidente della Croce Rossa Rosario Valastro dopo il naufragio di un barcone con decine di migranti a Cutro, in Calabria. “I nostri volontari – aggiunge Valastro – sono impegnati per soccorrere i superstiti e per recuperare le vittime”.

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