sabato,Aprile 20 2024

Truffa sui lavori del nuovo Tribunale di Vibo: la Procura chiude l’inchiesta per tre indagati

Avviso di conclusione delle indagini preliminari. Ipotizzate gravi irregolarità nel terzo lotto del palazzo di giustizia di via Lacquari. Ecco tutte le accuse

Truffa sui lavori del nuovo Tribunale di Vibo: la Procura chiude l’inchiesta per tre indagati
Il nuovo Palazzo di giustizia di via Lacquari
Il nuovo Tribunale di Vibo

Chiuse le indagini sulle procedure di realizzazione dei lavori concernenti il terzo lotto del nuovo palazzo di giustizia di Vibo Valentia il cui progetto esecutivo ha un importo di 11 milioni di euro. In particolare il procuratore Camillo Falvo e il pm Concettina Iannazzo hanno firmato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tre indagati. Si tratta di: Umberto Memoli, 59 anni, di Napoli, Pasquale Lagadari, 51 anni, di Rombiolo, e Marco Magi, 64 anni, di Montevarchi (Ar). Il reato ipotizzato è quello di truffa ai danni dello Stato o di altro ente pubblico commesso mediante la corresponsione non dovuta degli importi riferibili ai lavori non eseguiti o eseguiti in difformità al progetto, inducendo in errore l’amministrazione appaltante e procurandosi un ingiusto profitto consistito nell’incameramento dell’importo complessivo di 3.246.430,74 euro. Secondo la Procura, Umberto Memoli, direttore generale della Sici srl e Marco Magi, rappresentante legale della medesima società con sede a Napoli, avrebbero: attestato falsamente, nelle certificazioni e schede tecniche relative al contratto d’appalto, la fornitura di beni che per natura, qualità e quantità si rivelavano in concreto diversi da quelli di cui se ne certificava l’impiego offrendo un ribasso percentuale del 63,70%; eseguito lavori che avevano una maggiore incidenza di manodopera e che richiedevano una bassa fornitura di materiale avente costo maggiore, senza il completamento di aree parziali in modo da renderle fruibili per l’appaltante; contabilizzato lavori non eseguiti per una differenza, incamerata illegittimamente pari a 350.000,00 euro. Pasquale Lagadari quale direttore dei lavori dal 5 febbraio 2019 avrebbe – secondo l’accusa – redatto la seconda relazione di variante apportando le modifiche richieste dalla Sici e finalizzate ad aumentarne il profitto, omettendo di effettuare i dovuti controlli e le conseguenti contestazioni in relazione alla natura, qualità e quantità dei beni dichiaratamente forniti dall’impresa appaltatrice, favorendo così la condotta fraudolenta della stessa e, per altro verso, attestando circostanze di fatto non riscontrate in cantiere, inducendo in errore il Comune di Vibo Valentia, ente pubblico deputato al finanziamento dell’opera, procurando così alla Sici srl un ingiusto profitto consistente nel pagamento dei lavori contabilizzati per l’importo complessivo di 3.246.430,74 euro. Le contestazioni (l’inchiesta sul “campo” è della Guardia di finanza) coprono un arco temporale che va sino all’8 luglio 2020. Gli indagati avranno ora venti giorni di tempo dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari per chiedere al pm di essere interrogati o presentare memorie difensive attraverso i rispettivi legali.

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