Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO

C’è anche Francesco Moscato, 30 anni, di Vibo Marina, fra i venti indagati nell’inchiesta della Guardia di finanza di Treviso che mira a far luce su una truffa milionaria legata al bonus del Governo per le facciate dei palazzi. Le fiamme gialle hanno sequestrato a Francesco Moscato – fratello del più noto collaboratore di giustizia, Raffaele Moscato – circa otto milioni di euro. I crediti fiscali sarebbero stati accumulati grazie agli incentivi statali dedicati alla ristrutturazione delle case. Insieme a Moscato il sequestro interessa anche Luigi Criscuolo, 55 anni, che vive ad Eraclea.
Più di un quinto dei 51 milioni sequestrati dalle fiamme gialle trevigiane, tra conti correnti, quote societarie, beni e crediti fiscali, apparteneva a loro due. Francesco Moscato nel 2015 era stato arrestato con l’accusa di aver favorito la latitanza di Salvatore Tripodi, ritenuto dagli inquirenti esponente dell’omonimo clan di Portosalvo. Da tale accusa, Francesco Moscato è stato però assolto. Anche Luigi Criscuolo è finito in cella, molto tempo prima. Era il 2009 quando, mentre trasportava in auto mezzo chilo di cocaina che doveva arrivare sulle coste venete, decise subito di pentirsi.
Se a Moscato i finanzieri sono arrivati per vie investigative legate alle attività nel territorio trevigiano del 30enne vibonese, Criscuolo è invece uno degli indagati che si sarebbe appoggiato al ragioniere di Ponte di Piave Giorgio Scarso per costituire una società edile a Eraclea e per inserire i dati nella piattaforma dell’Agenzia delle Entrate al fine di ricevere i crediti fiscali del Bonus. Francesco Moscato nel 2015 si è pubblicamente dissociato dalla scelta del fratello di collaborare con la giustizia.
LEGGI ANCHE: Processo Adelfi, Moscato e Mantella in aula: «Ventrici aveva ordinato due omicidi e doveva morire»
Omicidio Covato nel Vibonese, Nazzareno Colace rinviato a giudizio

