Resta revocata la sorveglianza speciale ad Antonio Cuturello

Inammissibile il ricorso della Procura generale di Catanzaro in Cassazione avverso la revoca della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di Antonio Cuturello, 29 anni, di Nicotera, decisa dalla Corte d’Appello nel marzo scorso. Per la Suprema Corte, la Procura generale di Catanzaro esprime principi esatti senza calarli però nella realtà del procedimento, limitandosi a dedurre “l’autonomia del procedimento di prevenzione rispetto a quello penale, senza evidenziare però gli elementi che avrebbero dovuto portare ad una diversa decisione”.

Cuturello è stato condannato in via definitiva nel processo in abbreviato nato dall’operazione “Black money” a 5 anni e 6 mesi per reati legati alla detenzione di armi, ma è stato assolto in un primo processo di secondo grado dal reato di partecipazione ad un’associazione mafiosa diretta da Giuseppe Mancuso (figlio del defunto boss Pantaleone Mancuso, detto “Vetrinetta”). Per tale ultimo reato (associazione mafiosa) è in corso un nuovo processo d’appello dopo un annullamento con rinvio deciso dalla Cassazione. Anche lo stesso Giuseppe Mancuso – ricorda la Cassazione – è stato assolto in primo grado dall’accusa di associazione mafiosa (è ancora pendente per lui l’appello di “Black money”). Per la Suprema Corte, quindi, il ricorso della Procura generale di Catanzaro “manca di specificità” e per questo è stato dichiarato inammissibile. Antonio Cuturello è figlio del più noto Roberto Cuturello, imparentato con la famiglia Mancuso.

LEGGI ANCHE:  ‘Ndrangheta: “Black money”, chieste 11 condanne in appello

‘Ndrangheta: respinta la riunione dei processi Black money e Purgatorio

Processo “Black money”: Cassazione revoca divieto di espatrio per Velardo

‘Ndrangheta, sentenza “Black money” sul clan Mancuso: “Vuoto probatorio”

‘Ndrangheta: “Black money”, ecco la sentenza contro il clan Mancuso (VIDEO/FOTO)

 

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google