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Petrol Mafie: ecco tutte le confische e i condannati al risarcimento dei danni alle parti civili

Fra le somme confiscate anche i soldi che deteneva il boss Luigi Mancuso in tasca al momento dell’arresto nel blitz di Rinascita Scott. Diverse le società e gli immobili che passano allo Stato

Petrol Mafie: ecco tutte le confische e i condannati al risarcimento dei danni alle parti civili
Nei riquadri Francesco D'Angelo e Luigi Mancuso
Giuseppe D’Amico

La condanna di diversi imputati al risarcimento dei danni nei confronti delle costituite parti civili ed al contempo la confisca di diverse imprese e beni immobili. C’è anche questo nella sentenza Petrol Mafie che ha portato il Tribunale collegiale di Vibo Valentia a decidere per 35 condanne e 27 assoluzioni. In particolare, i giudici hanno disposto la confisca dei seguenti beni: impresa individuale “Lp Carburanti” di Pugliese Rosamaria nonché dell’intero compendio aziendale (Rosamaria Pugliese, 48 anni, di Maierato, è stata condannata a 7 anni); quota del 100% della società “Prev Calcestruzzi S.r.l.” e dell’intero compendio aziendale; quota del 100% della società “Dr Service srl” e dell’intero compendio aziendale (di proprietà di Giuseppe D’Amico, condannato a 30 anni); quota del 100% della società “General Oil srl” e dell’intero compendio aziendale; impresa individuale “Lcn Petroli” di Limardo Cesare Nicola ubicata a Filandari e dell’intero compendio aziendale (Cesare Limardo è stato condannato a 3 anni); quota del 100% della società “Dmt Petroli srl in fallimento” nonché dell’intero compendio aziendale (di proprietà di Giuseppe D’Amico, condannato a 30 anni, e del fratello Antonio D’Amico, condannato a 18 anni e 10 mesi); quote del 76% della società All House Srl complessivamente riferibili ai fratelli D’Amico Antonio e Giuseppe nonché le rispettive quote del compendio aziendale; una porzione di terreno ubicato nel terri    torio comunale di Ricadi di proprietà di Giuseppe D’Amico; ditta individuale “D’Angelo Francesco” nonché dell’intero compendio aziendale (Francesco D’Angelo, 77 anni, di Piscopio, alias “Ciccio Ammaculata”, è stato condannato a 10 anni); quota del 50% dell’immobile nel comune di Limbadi di Silvana Mancuso (Silvana Mancuso, 54 anni, di Limbadi, figlia di Giovanni Mancuso, è stata condannata a 12 anni e 2 mesi); un immobile nel comune di Joppolo e otto nel comune di Limbadi. Fra le curiosità, il Tribunale ha disposto la confisca anche della somma di 750,00 euro sequestrata al boss Luigi Mancuso, 69 anni, di Limbadi, al momento dell’arresto avvenuto il 19 dicembre 2019 all’atto del blitz di Rinascita Scott. La posizione di Luigi Mancuso era stata stralciata dal maxiprocesso Rinascita Scott ed era confluita in Petrol Mafie. Per lui – imputato quindi per entrambe le operazioni – la condanna a 30 anni di reclusione quale vertice assoluto della ‘ndrangheta del vibonese oltre che dell’omonimo clan.

I risarcimenti

Francesco Mancuso

Fra i risarcimenti, Antonio e Giuseppe D’Amico, Francesco D’angelo, Cesare Limardo, Francesco Mancuso (condannato a 10 anni e 2 mesi), Luigi Mancuso, Silvana Mancuso, Antonio Prenesti di Nicotera (condannato a 15 anni), Rosamaria Pugliese e l’ex consigliere comunale di Vibo Franco Tedesco (condannato a 10 anni e un mese) dovranno in solido rifondere le spese di costituzione della parte civile Provincia di Vibo Valentia liquidata in euro 1.522,60 e stessa somma nei confronti del Comune (parte civile) di Limbadi. La stessa somma – in euro 1.522,60 – dovrà essere pagata dal solo Luigi Mancuso per le altre parti civili, cioè i Comuni di: Cessaniti, Ionadi, Maierato, Mileto, Tropea, Ricadi, San Costantino Calabro, mentre per ma medesima cifra i Comuni di Vibo Valentia e Sant’Onofrio saranno rimborsati in solido dai fratelli D’Amico, Francesco D’Angelo, Francesco, Luigi e Silvana Mancuso, Antonio Prenesti, Rosamaria Pugliese, Giuseppe Ruccella e Franco Tedesco. Tali Comuni dovranno poi rivalersi in separata sede per il risarcimento dei danni (da quantificare in sede civile) nei confronti degli imputati già condannati a rifondere le spese legali; risarcimento danni da liquidarsi in separata sede anche per: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Interno e Regione Calabria, mentre alcuni imputati dovranno risarcire pure l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; infine, Giuseppe D’Amico, Luigi Mancuso, Giuseppe Ruccella di Filogaso (condannato a 12 anni e un mese) e Franco Tedesco dovranno risarcire in separata sede la Cooper Poro edile e l’Associazione Antiracket e antiusura della Provincia di Vibo Valentia.

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