sabato,Aprile 27 2024

‘Ndrangheta: torna in totale libertà e senza misure il boss di Tropea Salvatore La Rosa

Decisione del Tribunale di Sorveglianza di Firenze per l’esponente dell’omonimo clan già condannato per l’omicidio del barone Cordopatri e per associazione mafiosa

‘Ndrangheta: torna in totale libertà e senza misure il boss di Tropea Salvatore La Rosa
Il Tribunale di Firenze

Torna in totale libertà Salvatore La Rosa, 56 anni, di Tropea. Il Tribunale di Sorveglianza di Firenze ha infatti accolto il reclamo proposto dall’avvocato Sandro D’Agostino e ha dichiarato cessata la pericolosità sociale di Salvatore La Rosa il quale torna così completamente libero senza alcuna ulteriore forma di controllo. Salvatore La Rosa ha già scontato la pena quale killer del barone Antonio Carlo Cordopatri di Oppido Mamertina – ucciso il 10 luglio 1991 nel centro di Reggio Calabria su mandato dei Mammoliti di Castellace ai quali il barone non aveva inteso cedere i propri uliveti. Nel processo nato dall’operazione antimafia denominata Peter Pan, Salvatore La Rosa è stato invece condannato in via definitiva a 10 anni per associazione mafiosa, estorsione e detenzione illegale di armi (pena anche questa già scontata). Al momento della scarcerazione dal penitenziario di Livorno, Salvatore La Rosa si era visto irrogare dal locale Ufficio di Sorveglianza la libertà vigilata per tre anni. Il magistrato di sorveglianza ha infatti ritenuto ancora attuali i contatti con la criminalità organizzata, evidenziando un quadro di particolare allarme sociale, discendente dalle condanne riportate da La Rosa (condannato per omicidio aggravato dalle modalità mafiose, estorsione aggravata, violazione della disciplina in materia di armi) e dalle frequentazioni dello stesso. La difesa, nel proporre reclamo, ha attivato una serie di indagini difensive volte a smontare la ricostruzione delle informazioni di pubblica sicurezza che davano conto di attuali contatti con soggetti ritenuti contigui a consorterie criminali di ‘ndrangheta, dimostrando come si trattasse invece di soggetti incensurati e legati da vincoli di parentela. Tra i numerosi documenti presentati vi era anche il decreto con il quale la Corte d’Appello di Catanzaro ha revocato in data 12 ottobre 2023 la misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Il Tribunale di Sorveglianza di Firenze ha, pertanto, preso atto – anche in virtù degli approfondimenti istruttori disposti nel corso delle udienze dedicate alla trattazione del reclamo – di una realtà diversa da quella descritta nel provvedimento impugnato, registrando come non fossero presenti elementi che potessero connotare come attuale la pericolosità sociale di Salvatore La Rosa, dichiarando quindi cessata la misura della libertà vigilata.

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