sabato,Aprile 20 2024

Aggressione in carcere, Ciko Olivieri rischia un nuovo processo

Avviso di conclusione indagini per il 33enne condannato all’ergastolo per il raid omicida di Nicotera e Limbadi del 2018. Insieme a quattro detenuti pestò mandandolo in coma un altro recluso

Aggressione in carcere, Ciko Olivieri rischia un nuovo processo

Francesco Olivieri, detto “Ciko”, di Nicotera, già condannato all’ergastolo per il duplice omicidio in Calabria di Giuseppina Mollese e Michele Valerioti, avvenuto l’11 maggio del 2018 a Nicotera e per il tentato omicidio di altre tre persone a Limbadi, rischia adesso un nuovo processo per tentato omicidio. Al 33enne e altri quattro indagati, è stato notificato un avviso di conclusione indagini per un’aggressione ai danni di un altro detenuto avvenuta nel carcere di Lecce il 24 giugno scorso. I fatti al centro delle contestazioni si sono svolti nel cortile del penitenziario dove Olivieri, Michele Portacci, 47 anni di Taranto, Giovanni Mazzo (45) di Lecce, Mohammad Ahmed (18) libico, e Diakhate Alassane (29) della Mauritania, nel corso dell’ora d’aria, avrebbero spinto il detenuto Carlo Pastore a terra facendogli battere violentemente la testa sul pavimento al punto da tramortirlo, per poi colpirlo con pugni e calci, sempre alla testa e sul viso. La vittima è stata ricoverata in stato di coma, con prognosi riservata. Francesco Olivieri è accusato di essere il principale autore dell’aggressione. Tutti gli indagati avranno ora venti giorni di tempo per chiedere al pm della Procura di Lecce, Roberta Licci, di essere interrogati o presentare una memoria difensiva attraverso i rispettivi avvocati. Superata tale fase, la Procura di Lecce deciderà se inoltrare al gup richiesta di archiviazione o di rinvio a giudizio. Francesco, Ciko Olivieri, è difeso di fiducia dall’avvocato Francesco Schimio, gli altri indagati d’ufficio dall’avvocato Francesco Stella.

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