Clan di Mileto, riconosciuto il “continuato” di pena a Salvatore Pititto
Coinvolto nelle operazioni “Stammer 1 e 2” per narcotraffico, si trova attualmente sotto processo per le inchieste Maestrale-Carthago e Miletos
La Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto un “continuato” di pena avanzato dall’avvocato Giuseppe Monteleone nei confronti di Salvatore Pititto, 57 anni, di San Giovanni di Mileto. Condannato per narcotraffico al termine dell’operazione “Stammer” a 15 anni di reclusione più altri 7 anni e 9 mesi nel secondo troncone dell’operazione Stammer, Salvatore Pititto sommando altre condanne rimediate dal Tribunale di Lamezia Terme aveva accumulato 24 anni di reclusione. L’accoglimento del “continuato” prospettato dal difensore (cioè il riconoscimento del vincolo della continuazione dei reati) lo fa quindi passare da 24 anni alla pena di anni 17 e 9 mesi di reclusione. Attualmente Salvatore Pititto si trova detenuto anche per l’operazione Maestrale-Carthago che lo vede sotto processo con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione aggravata ai danni della ditta incaricata della raccolta dei rifiuti a Mileto. In posizione apicale (unitamente al cugino Pasquale Pititto), si sarebbe occupato del controllo del territorio, delle azioni omicidiarie, delle estorsioni, del traffico di droga, del sostentamento degli affiliati detenuti e dei rapporti con gli altri clan. Salvatore Pititto si trova anche imputato nel processo nato dall’operazione denominata “Miletos” per l’omicidio di Angelo Corigliano.