venerdì,Aprile 26 2024

Una micro-discarica al centro di Vibo: quando il degrado arriva nel “salotto buono” della città (FOTO)

Residenti e commercianti esasperati dai rifiuti abbandonati con disinvoltura in via dei Forgiari tra la vegetazione che ormai cresce incontrollata. In attesa che anche il Comune si accorga di uno scempio sotto gli occhi di tutti

Una micro-discarica al centro di Vibo: quando il degrado arriva nel “salotto buono” della città (FOTO)

Degrado e inciviltà a Vibo Valentia arrivano anche ad un passo dal centro storico. A pochi metri da corso Vittorio Emanuele III, “salotto buono” della città, micro-discariche e vegetazione fuori controlli fanno “bella” mostra di sé in mezzo ad automobili, abitazioni e attività commerciali.

Malcostume di pochi incivili che così facendo si liberano con facilità di rifiuti ingombranti e non, gettandoli tra l’erba alta ai margini della strada? Certamente. Disinteresse o incapacità di assicurare decoro da parte delle istituzioni preposte (in questo caso il Comune) perfino nel centro della città? Senza dubbio.

Certo è, che quanto accade lungo la discesa di via Forgiari e a ridosso del cavalcavia di via Spogliatore, ha dell’inverosimile ed appare, inoltre, sintomatico di come il problema della qualità dell’ambiente urbano a Vibo Valentia venga percepito (e gestito dall’Ente comunale) come un “non problema”. Quasi che lo “spettacolo” offerto da materassi, lavatrici, copertoni, rifiuti (anche organici) abbandonati con disinvoltura sotto gli occhi di tutti vicino ad una cabina elettrica, ad un passo dal pavé e dai vasi del corso principale della citta, sia, tutto sommato, una “normalità” tollerabile.

Tanto, a che serve ripulire? A che giova disboscare la selva di arbusti e ortiche, se poi, tanto, gli incivili continueranno a sporcare e la vegetazione a crescere facendosi beffe di tutti.

Non la pensano così, evidentemente, i residenti della zona e i titolari delle diverse attività commerciali che davanti a questo scenario indecoroso sono costretti a ricevere i loro clienti. Gli stessi che, loro malgrado, devono armarsi di guanti e santa pazienza per ripulire da cartacce e monnezza varia la soglia del negozio o del palazzo, che alla prima pioggia o al primo refolo di vento si trova insidiata dalla spazzatura.

Una situazione già oltre il limite dell’inciviltà, dicono, aggravata dalla beffa di dover pagare una tassa sulla spazzatura (non certo irrisoria) anche di fronte alla palese mancanza di un servizio che possa definirsi tale.

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