mercoledì,Maggio 21 2025

Sfruttamento della prostituzione a Vibo, la Procura chiede cinque rinvii a giudizio

L’attività di meretricio scoperta dalla polizia andata avanti per due anni attraverso l’utilizzo di immobili siti in alcune zone centrali della città

Sfruttamento della prostituzione a Vibo, la Procura chiede cinque rinvii a giudizio

Concorso in favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Con questa accusa, il pm della Procura di Vibo Valentia, Corrado Caputo, ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di cinque indagati nell’ambito di un’inchiesta portata avanti dalla polizia della locale Questura su un giro di prostituzione in città.

La richiesta di rinvio a giudizio

In particolare, la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm interessa: Sonia Bevilacqua, 49 anni, di Castrovillari; Yokasta Marleny Brito, alias “Marilena”, 50 anni, della Repubblica Dominicana ma con residenza a Roma; Yisset Zocaire Heredia, alias “Gisella”, 38 anni, della Repubblica Dominicana ma residente a Rozzano (Mi); Maria Decena De Los Angeles, alias “Cocò”, 55 anni, della Repubblica Dominicana ma residente a Vibo Valentia; He Hongjun, 54 anni, di nazionalità cinese ma residente a Rende. Secondo la Procura di Vibo Valentia, i cinque indagati – in concorso materiale e morale tra loro – avrebbero favorito, o comunque sfruttato, l’attività di prostituzione di 19 persone di nazionalità straniera che avrebbero esercitato “l’attività” in città.

Nello specifico, la polizia ha individuato quali luoghi di prostituzione alcuni immobili di Vibo Valentia siti in via Ipponion, in via Fiorentino, in via Papa Giovanni Paolo II e nella zona della Terravecchia. Attraverso contatti telefonici, gli indagati avrebbero effettuato un servizio di navetta da e per Vibo Valentia, garantendo alle ragazze dedite alla prostituzione l’approvvigionamento alimentare, il reperimento e l’approntamento degli appartamenti dove svolgere l’attività.

Le accuse

Gli indagati – secondo l’accusa – si sarebbero quindi messi in contatto con le persone locatarie degli appartamenti, nonché avrebbero curato una più generale attività di supporto logistico volto ad agevolare (favoreggiamento) l’attività di prostituzione, dietro la corresponsione di una certa somma di denaro (da qui l’accusa di sfruttamento) a titolo di corrispettivo per il “servizio” prestato. Contestata pure l’aggravante di aver commesso i fatti in danno di più persone offese. L’attività di prostituzione sarebbe stata messa in piedi a Vibo Valentia sin dal mese di aprile 2022, con condotta perdurante. Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Loffredo, ha fissato l’udienza preliminare per il 15 luglio prossimo. Nel collegio di difesa figurano gli avvocati: Salvatore Sorbilli, Marco Talarico, Giorgio Pisani, Massimo Grondona, Francesco Gelsomino.

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