Randagismo, l’assessore Scrugli: «Ci accusano di dormire ma il Comune è andato oltre le sue competenze per cercare una soluzione»
L'esponente della Giunta Romeo risponde all'associazione Argo e rivendica quanto fatto, sottolineando che «l'amministrazione non ha un ruolo diretto nella gestione del fenomeno»

«Provoca profonda amarezza leggere da parte dell’associazione Argo che le istituzioni “continuano a dormire” e che pertanto si chiede “all’assessore con delega al randagismo di intervenire fattivamente e non solo a parole sul problema randagismo”». Inizia così la nota con cui l’assessore comunale di Vibo Valentia Lorenza Scrugli interviene dopo che l’associazione Argo ha rilanciato l’allarme sull’emergenza randagi parlando di «situazione esplosiva» e chiedendo alle istituzioni di muoversi.
«Argo è proprio l’associazione che gestisce il canile rifugio comunale di Vibo Valentia – spiega l’esponente della Giunta Romeo – e che quindi per il ruolo ricoperto dovrebbe ben e più di altri conoscere e sapere ciò che l’amministrazione e nello specifico l’assessore con delega al randagismo ha concretamente tentato di fare in questi mesi ed essere anche perfettamente consapevole, ma è anche bene ribadirlo, che la gestione del randagismo sul territorio è totalmente una competenza dell’Asp il cui pubblico servizio non può assolutamente e per nessun motivo essere interrotto. La competenza abbraccia anche l’individuazione di quelle aree sanitarie dove i nostri amici a quattro zampe devono poter trovare le necessarie cure prima di essere accolti nel canile rifugio comunale. Al Comune compete unicamente farsi carico delle spese relative al loro mantenimento, non sanitarie, nel momento in cui l’Asp procede al loro accalappiamento. Ritengo necessaria questa premessa proprio per tentare di far comprendere che nonostante il Comune non abbia un ruolo diretto nella gestione del fenomeno, non appartiene a questo assessore l’idea di subire gli eventi o anche solo fermarsi a guardarli».
Scrugli riferisce quindi che una volta terminati i lavori di ristrutturazione del canile, già dal mese di gennaio il Comune ha convocato tutti gli attori coinvolti per affrontare il problema randagismo e tentare di «imprimere un’accelerazione ed una possibile soluzione al fenomeno». Nel corso di questi incontri, prosegue, l’amministrazione comunale ha voluto «andare ben oltre le proprie competenze assumendosi, pur non avendone il dovere, l’onere di tentare di reperire le somme necessarie affinché all’interno del canile comunale fosse predisposta un’area sanitaria da mettere a disposizione dell’Asp e stabilendo altresì, di concerto con l’Asp e l’associazione Argo, un piano di intervento relativo agli accalappiamenti. Nonostante le difficoltà legate alla situazione economica dell’ente di cui tutti si è a conoscenza e nonostante, è bene ripeterlo ancora, l’individuazione dei box sanitari sia totale responsabilità dell’Asp, la giunta comunale, su impulso dell’assessore al randagismo, ha dato l’ok ai lavori di adeguamento del canile comunale per la realizzazione di spazi da adibire a sanitario per un importo di € 19.157,33 con la delibera di giunta n 50 del 27/02/2025».
Scrugli ripercorre poi le successive fasi: «Nonostante la delibera, la preoccupazione che la burocrazia ed i lavori richiedessero comunque qualche mese, mi induceva a sollecitare in via ufficiale all’Asp l’immediata ripresa del servizio di accalappiamento e a richiedere sempre all’Asp un incontro nel quale il Comune si è reso disponibile, nelle more della realizzazione dei nuovi 8 box sanitari e vista l’emergenza, a concederne immediatamente 3 sottoscrivendo apposita convenzione. La soluzione non è stata accolta avendo l’Asp scelto invece di aspettare il completamento dei lavori della nuova area sanitaria».
L’assessore rivendica anche di essersi fatta carico di chiedere alla Prefettura di «valutare l’opportunità di aprire un tavolo tecnico che coinvolgesse tutte le parti affinché il problema potesse essere affrontato con risolutezza e determinazione. Ad oggi la determina numero 1142 del 13/05, assegna alla ditta quei lavori tanto voluti da un’amministrazione che, proprio perché consapevole del fenomeno e della sua rilevanza, ha operato molto oltre le proprie competenze per dare risposte e soluzioni al territorio».
In conclusione, Scrugli spiega di aver voluto ripercorre solo oggi, dopo l’appello di Argo, «quanto fatto nel più totale silenzio sempre e solo nell’unico interesse di tutelare il nostro territorio». L’assessore si dice «amareggiata» ma rimane «sempre a disposizione di chiunque voglia sedersi e lavorare nel più limpido spirito collaborativo e fattivo per una città dove le problematiche di cui farsi carico sono davvero tante».