martedì,Giugno 3 2025

Pescano ricci di mare a Capo Vaticano: sorpresi dalla Finanza scappano ma gli agenti li raggiungono a nuoto

Operazione notturna che ha permesso di sorprendere due persone in acqua e altre due dalla riva che garantivano supporto. Sequestrati 750 esemplari ed elevate sanzioni per 24mila euro

Pescano ricci di mare a Capo Vaticano: sorpresi dalla Finanza scappano ma gli agenti li raggiungono a nuoto

I militari del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, in sinergica
collaborazione con il Comando Provinciale del Corpo alla sede, la scorsa notte hanno individuato e fermato 4 persone provenienti dalla Sicilia intenti alla raccolta degli echinodermi (ricci di mare), pesca notoriamente non consentita in di notte e per quantitativi superiori ai 50 esemplari.

I militari appartenenti al Nucleo sommozzatori della Stazione navale di Vibo Valentia, allertati durante la notte dalla locale Capitaneria di Porto, si sono recati a bordo del battello in dotazione, nelle acque di Capo Vaticano (VV) dove, una volta giunti, hanno notato la presenza in acqua di due persone, dotati di attrezzatura subacquea professionale, autorespiratore e addirittura due trascinatori subacquei a scoppio, dediti alla raccolta indiscriminata di ricci di mare. alla vista dell’unità navale del Corpo con a bordo i militari sommozzatori, hanno tentato la fuga senza riuscirci, infatti sono stati raggiunti a nuoto dai militari posti al loro inseguimento. Nel frattempo allertata una pattuglia 117 del Comando provinciale di Vibo Valentia, giunta in zona, congiuntamente a una pattuglia composta da militari della Stazione navale che nel frattempo si era recata in zona. I finanzieri hanno fermato altre due persone che, da riva, garantivano supporto ai pescatori di frodo.

L’attività ha portato al sequestro del pescato, che grazie al tempestivo intervento dei finanzieri era pari a circa 750 ricci di mare, per un valore di mercato di circa 1200,00 euro, oltre a tutta l’attrezzatura utilizzata per l’attività illecita.

Giunti in porto a Vibo Valentia, previo parere da parte del veterinario dell’Asp competente, buona parte dei ricci rinvenuti, ancora in vita, sono stati rigettati in mare, così da assicurarne la sopravvivenza e garantire il ripopolamento dei fondali della zona, anche in considerazione dell’importante ruolo rivestito dalla specie nell’ambito del delicato equilibrio dell’ecosistema marino.

I responsabili sono stati sanzionati per esercizio della pesca notturna del riccio di mare con autorespiratore subacqueo, per un importo complessivo pari a oltre 24.000,00 euro, mentre le attrezzature utili all’attività illecita (bombole, autorespiratori, attrezzi per la raccolta, trascinatori, maschere ed altro), sono state poste sotto sequestro amministrativo funzionale alla confisca.

La pesca illegale e indiscriminata di ricci di mare, peraltro espressamente vietata nei mesi di maggio e giugno, arreca non solo un danno ingente al commercio ed alla leale concorrenza della filiera ittica, bensì impatta, in maniera devastante, sul delicato equilibrio biologico dell’ecosistema marino.

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