Sparatoria di Natale a Sorianello, lascia gli arresti domiciliari Michele Idà
Decisione del gip in attenuazione delle esigenze cautelari. Nei giorni scorsi il 28enne è stato condannato al termine di un processo celebrato con rito abbreviato


Passa dagli arresti domiciliari (con obbligo di indossare il braccialetto elettronico) all’obbligo di dimora nel comune di residenza, Michele Idà, 28 anni, di Gerocarne. A deciderlo, il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Roberta Ricotta, in accoglimento di un’istanza dell’avvocato Giuseppe Di Renzo fondata sull’attenuazione delle esigenze cautelari.
Pur rimanendo, infatti, come impregiudicato il quadro indiziario sotteso all’ordinanza applicativa della misura cautelare emessa, il comportamento dell’imputato successivo all’applicazione della misura ha indotto il gip a ritenere attenuate le esigenze cautelari che possono essere salvaguardate, sotto il profilo della proporzionalità e dell’adeguatezza, con l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Da ricordare che il 15 maggio scorso, Michele Idà è stato condannato a 3 anni e 2.650 euro di multa, al termine di un processo con rito abbreviato che gli è valso uno sconto di pena pari ad un terzo, per aver preso sparatoria avvenuta a Sorianello la sera di Natale 2023 che ha portato al ferimento dell’argentino Jeremias Lovrovich, raggiunto a casa da un colpo d’arma da fuoco al polpaccio. In particolare, Michele Idà sarebbe entrato nell’abitazione dell’argentino brandendo un’ascia, mentre Nazzareno Salvatore Emanuele, 20 anni, di Ariola di Gerocarne, avrebbe esploso dalla pubblica via tre colpi di pistola all’indirizzo dell’abitazione nell’atto della fuga e altro colpo una volta nella camera da letto dell’argentino. Michele Idà è figlio di Franco, detto “Nuccio”, Idà, cognato del boss ergastolano Bruno Emanuele. Franco Idà è tornato totalmente libero senza alcuna misura nel luglio 2022 dopo aver scontato la condanna per associazione mafiosa e narcotraffico (11 anni e 6 mesi) nell’operazione “Luce nei boschi”.