lunedì,Giugno 23 2025

C’era una volta il mare blu… oggi solo schiuma e rifiuti galleggianti: anche la spiaggia di Formicoli a Ricadi disgusta i bagnanti -VIDEO

L’immagine di acque sporche stride con le promesse di un paradiso balneare, minando l'appeal turistico del Vibonese sui social dove foto e video di denuncia tornano a fare capolino

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La schiuma grigiastra galleggia a Formicoli

L’estate 2025 sulla Costa degli Dei si apre con un’urgente emergenza ambientale: vasti tratti di mare sono interessati da inquinamento, con schiuma grigia e rifiuti galleggianti che deturpano le acque cristalline. Da Vibo Marina, Pizzo, Zambrone e Nicotera, l’intera costa vibonese è interessata da un preoccupante fenomeno di inquinamento marino, contraddistinto da ampie distese di schiuma grigiastra nei pressi della riva, con segnalazioni sempre più numerose di mare sporco e rifiuti galleggianti che deturpano le acque cristalline. Oggi è toccato alla rinomata spiaggia di “Formicoli” a Santa Domenica di Ricadi. Numerosi bagnanti hanno segnalato al Vibonese.it foto e video che mostrano schiuma grigiastra e densa galleggiare stazionaria nei pressi della riva, creando una vista disgustosa e scoraggiante. La situazione è particolarmente grave perché le spiagge della Costa degli Dei, rinomate per la loro bellezza e la qualità delle acque, stanno già registrando un notevole afflusso di visitatori che, appena giungono in spiaggia, vedono una realtà stridente tra le foto pubblicitarie di luoghi incantevoli e il mare sporco.

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Parafrasando una famosa canzone del 1963, potremmo dire “Stessa spiaggia stesso mare” ma in riferimento alle cronache annuali, purtroppo oramai puntuali, di mare sporco. Queste immagini stanno rapidamente spopolando sui social media, con decine di video e foto di denuncia (in aumento) che circolano e che mettono in serio pericolo la reputazione turistica della regione. «Pubblicizzare un mare cristallino che non c’è più è una pugnalata al cuore per la Calabria. Bisogna curare la depurazione seriamente, e tutto l’anno, non l’immagine su copertina di un territorio», aveva esordito lo scorso anno un turista abituale della nostra terra al riproporsi del fenomeno. Un’esternazione amara e purtroppo ancora valida. La delusione è palpabile tra coloro che, attirati dalle promesse di un paradiso balneare, si trovano invece costretti ad assistere passivamente a questo scempio ambientale, rinunciando al tanto agognato bagno.

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L’emergenza evidente, solleva interrogativi urgenti sulle cause di questo inquinamento e sulle misure che verranno adottate per ripristinare la salubrità delle acque. La circolazione virale di immagini e video potrebbe avere un impatto devastante sull’immagine di un territorio che fa del turismo la sua principale risorsa economica. Per alcuni turisti questo appare come «l’ultima chiamata ad intervenire prima che da queste parti non venga più nessuno».

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