martedì,Aprile 16 2024

Stroke Unit di Neurologia, parla il primario Domenico Consoli

La paventata soppressione del reparto per la cura dell’ictus, eccellenza dell’ospedale cittadino, stride con gli importanti numeri che ne fanno una primaria realtà in Italia.

Stroke Unit di Neurologia, parla il primario Domenico Consoli
Il primario emerito Domenico Consoli

In Italia se ne contano 171, tre in Calabria, di cui una a Vibo Valentia il cui centro neurologico è considerato un punto d’eccellenza. Stiamo parlando della Strok Unit, reparto speciale per la cura dell’ictus cerebrale. Un paziente colpito da ictus a Vibo Valentia sopravvive nella maggior parte dei casi. Lo dicono i numeri che piazzano il reparto vibonese al sesto posto nella graduatoria nazionale, grazie soprattutto al lavoro di specializzazione e formazione costante cui il primario Domenico Consoli sottopone il suo staff. Eppure, pare che al Sistema sanitario importi poco dei risultati. Tant’è che è stata proposta l’istituzione di un centro unico che dovrà sorgere a Catanzaro, il che porterebbe alla soppressione della Stroke Unit vibonese. Un’eventualità, questa, che ha provocato la forte reazione di rappresentanti del mondo politico e sanitario che parlano di ipotesi sciagurata.

Ecco cosa ne pensa il primario del reparto di Neurologia Domenico Consoli. «La nostre ragioni sono più che motivate – riferisce il primario -, intanto perché l’organizzazione deve nascere dalle evidenze, che sono condizioni che si riscontrano nella quotidianità: abbiamo fatto storia in Calabria sulla Stroke Unit e sulla trombolisi. Siamo una realtà che vanta all’attivo 450 trattamenti trombolitici effettuati e sono certo di non essere smentito se dico che in Italia non ci sono altre 10 città che possano vantare un percorso di questo tipo. Questo significa “expertise”, avere un’esperienza adeguata, soprattutto se guardiamo ai numeri. Abbiamo una mortalità di molto inferiore rispetto alla media nazionale e internazionale sia a sette giorni che a 30 giorni. Se c’è una “m” che conta in Calabria dovrebbe essere la “m” di meritocrazia».

E, ancora, sulla paventata soppressione dell’unità: «credo che Vibo meriti questo ruolo e che lo debba rivendicare con forza. Siamo pronti ad ogni tipo d’interlocuzione serena non per rivendicare meriti personali, non è battaglia di parte ma di principio, di verità e cultura, non per pennacchi che non servono a nessuno, ma per dare a questo territorio ciò che merita. Perché non può essere espropriato della possibilità di avere una Stroke Unit di secondo livello che, nell’area Centro, non può che essere allocata qui, visto che altrove non è stata maturata la necessaria esperienza. Se poi, le centralità geografiche (che nemmeno tali sono), le concentrazioni di grandi strumentazioni, devono solo essere allocate in alcune realtà, sottraendo un diritto di meritocrazia, allora ne prenderemo atto. Con dignità ma non in silenzio, con le regole del gioco che osserveremo fino alla fine. Ho avvertito l’orgoglio di sentirmi spronato per la prima volta, peraltro oggi nella giornata mondiale dell’ictus, da tutta la politica di destra e di sinistra che appoggia e rivendica questo ruolo per la città. Mi sento chiamato in causa e non posso e non voglio sottrarmi. Credo che Vibo meriti questo, e credo che se la città vuole avere una risposta e non precipitare nel baratro, ha necessità di fare quadrato e attivare sinergie su vere battaglie di civiltà per questo territorio».

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