lunedì,Luglio 14 2025

Vibo, 19 anni fa l’alluvione che sconvolse la città. Romeo: «Morti, sfollati e distruzione ovunque. Fu una tragedia enorme»

In poche ore caddero 200 mm di pioggia. Il sindaco racconta quel giorno e fa il punto sugli interventi in corso grazie ai fondi stanziati dalla Regione per la messa in sicurezza di torrenti e canali

Vibo, 19 anni fa l’alluvione che sconvolse la città. Romeo: «Morti, sfollati e distruzione ovunque. Fu una tragedia enorme»

È il 3 luglio 2006 quando Vibo Valentia e le sue frazioni marine, nel pieno dell’estate, vengono travolte da una bomba d’acqua: in meno di cinque ore cadono ben 200 mm di pioggia, in quantità dieci volte superiori alla media. Torrenti in piena trascinano fango, detriti e automobili, travolgendo strade, piazze e case. Il bilancio è drammatico: quattro le vittime – il piccolo Salvatore Gaglioti, 15 mesi, suo zio Ulisse Gaglioti, la guardia giurata Nicola De Pascale e Antonio Arcella, pastore di Sant’Onofrio, colpito da un fulmine – circa 300 sfollati, danni milionari alle infrastrutture stradali, abitazioni e imprese.

Vibo Marina, Bivona, Portosalvo, San Pietro, Longobardi vivono quel giorno un vero e proprio incubo che ancora oggi tormenta la memoria di chi l’ha vissuto. I corsi d’acqua, soffocati da sterpaglie e detriti, non riuscirono a contenere la furia della pioggia, straripando in poche ore.

Il racconto di Romeo: «Situazione drammatica»

A distanza di 19 anni da quel disastro, abbiamo raggiunto il sindaco Enzo Romeo per un bilancio, tra memoria e azioni concrete per il presente e il futuro di un territorio ancora troppo fragile. Il suo racconto parte da un ricordo personale: «È stato un momento tragico per Vibo. Ricordo che ha cominciato a piovere verso le otto del mattino, in modo fortissimo, una consistenza incredibile. Ha smesso solo nel pomeriggio, verso le tre o le quattro».

Nel caos di quel giorno, il sindaco parla di un’esperienza che racconta molto sulla drammaticità della situazione: «Verso le 17.30 mi sono posto il problema di dove fosse mia moglie, che allora era vice sindaco di Vibo. Sono sceso verso Bivona ma non mi fecero passare. Era tutto bloccato. Non l’ho più vista per sette giorni e sette notti, perché nel frattempo era stato costituito l’ufficio per i soccorsi nella scuola di Polizia, e lei stette lì giorno e notte». Un’emergenza che il primo cittadino non dimentica: «Quattro morti. Persone che hanno perso tutto: la casa, i vestiti, il cibo. Non avevano nemmeno un posto dove dormire. Fu una situazione drammatica».

Un’immagine dall’alto dell’alluvione del 3 luglio 2006

Oggi, a quasi vent’anni di distanza, la domanda è inevitabile: cosa è cambiato? «È stato fatto tanto, anche se alcuni fondi non sono stati usati nel migliore dei modi. Alcuni non sono stati nemmeno utilizzati. Però quello che poteva essere fatto, si è fatto».

I fondi per la sicurezza idrogeologica

Nel quadro degli interventi di prevenzione e messa in sicurezza del territorio, la Regione Calabria ha stanziato complessivamente circa 22 milioni di euro destinati a contrastare il rischio idrogeologico nell’area di Vibo Valentia. Di questi, 18 milioni sono stati assegnati direttamente al Comune di Vibo per lavori sui fossi e torrenti, mentre altri 4 milioni sono destinati alla Provincia per il rifacimento del fosso Calzona.

Leggi anche ⬇️

«Abbiamo la possibilità di utilizzare questi 18 milioni di euro per la messa in sicurezza dei fossi e dei torrenti. Siamo in dirittura d’arrivo con l’affidamento delle progettazioni. Ritengo, anzi spero, che entro la fine dell’anno si possa arrivare all’appalto dei lavori esecutivi» Il piano d’azione riguarda in particolare la prevenzione. «Saranno interventi di regimentazione, di rafforzamento delle sponde. L’obiettivo è garantire sicurezza nel caso dovesse ripresentarsi un evento simile».

L’alluvione del 2006 a Vibo Marina

Ma il primo cittadino di Vibo Valentia non si fa illusioni sulla possibilità di controllare tutto: «Eventi di questo tipo sono straordinari. Anche l’Emilia-Romagna, che ha strutture e logistica migliori delle nostre, ha subito danni gravissimi. Questo ci dice che la forza della natura, a volte, non è proprio regimentabile».

A fronte degli ingenti fondi messi a disposizione dalla Regione, il sindaco sottolinea l’importanza di un utilizzo oculato e mirato delle risorse: «Con questi 18 milioni si può fare un ottimo lavoro. Ma dobbiamo usarli bene, con obiettivi chiari. È importante intervenire dove serve e non disperdere energie». L’urgenza è chiara anche alla luce delle continue segnalazioni dei cittadini, che da anni denunciano l’insufficiente pulizia dei corsi d’acqua: canneti, sterpaglie, rifiuti rendono ancora oggi i torrenti vulnerabili. «Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che ciò che è successo nel 2006 possa ripetersi – conclude Romeo –. Eventi come questi sono straordinari, ma il cambiamento climatico ci impone di non abbassare la guardia e di impegnarci al massimo per prevenire».

Articoli correlati

top
preload imagepreload image