Armi clandestine sequestrate a Mileto, una condanna e un’assoluzione
L’ufficio di Procura aveva chiesto quattro anni di reclusione a testa, ma nel giudizio con rito abbreviato è prevalsa la tesi della difesa


Una condanna e un’assoluzione. Questo l’esito del processo celebrato con rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Vibo Valentia, Roberta Ricotta, nella vicenda relativa al rinvenimento di alcune armi ad opera dei carabinieri. In particolare, il giudice ha assolto Giuseppe Grillo, 55 anni, di Mileto, a fronte di una richiesta di condanna da parte del pm Luca Ciro Lotoro a 4 anni di reclusione. Condannato invece ad un anno e 10 mesi Adriano Grillo, di 43 anni, di Mileto. Anche nei suoi confronti il pm aveva chiesto la condanna a 4 anni. Entrambi gli imputati erano difesi dall’avvocato Antonio Porcelli che è riuscito a ridimensionare il quadro accusatorio ottenendo un’assoluzione totale e una pena lieve per il secondo imputato. Detenzione illegale di armi clandestine e munizioni, il reato contestato ai due fratelli Grillo. Due i fucili che erano stati rinvenuti nel gennaio scorso dai carabinieri – militari dell’Arma delle Stazioni di Mileto e San Calogero (supportati dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori”) – di cui uno con matricola abrasa, oltre a 300 cartucce di vario calibro. Le armi (ritenute di provenienza clandestina) per gli inquirenti rientravano nella disponibilità dei due indagati, ma l’accusa ha retto solo a metà con un considerevole ribasso di pena nei confronti dell’unico condannato rispetto alla richiesta del pm.