La Calabria, già partita in ritardo di due anni sulla legge nazionale di istituzione dei Consultori familiari, è passata alla cronaca a causa della «mancanza di personale e adeguate strumentazioni che avrebbero rischiato e rischiano di far venire meno il ruolo dei Consultori come presidio pubblico di salute e diritti, di cura e di ascolto, caratterizzati diversamente dagli ospedali, da una forte componente sociale». Questo è il grido d’allarme del sindaco di Brognaturo, Rossana Tassone, che entra a gamba tesa sulla questione. «Nella nostra provincia – prosegue Tassone – i Consultori sono: Vibo Valentia, Tropea, Serra San Bruno, Mileto, Soriano e Nicotera che offrono consulenza psicologica e psicoterapia; sesuologica; sostegno alla genitorialità; prevenzione e diagnosi (percorsi di prevenzione e diagnosi di patologie ginecologiche, come il tumore del collo dell’utero, e consulenza per la salute sessuale e riproduttiva); accertamenti diagnostici (al bisogno per patologie benigne e consulenza su malattie sessualmente trasmissibili)».

«In queste settimane – prosegue il sindaco di Brognaturo – la Bacheca informazioni con riportati orario e giorni delle visite “invita i cittadini a dirigersi esclusivamente al consultorio di Soriano“, facendo emergere una realtà contrastante piena di interrogativi che non consente di capire quando il Consultorio di  Serra San Bruno sia aperto e, soprattutto, operativo. E quanto sia reale la notizia di uno spostamento di attrezzature e mobili dal consultorio di Serra San Bruno a quello di Soriano che potrebbe lasciar pensare ad un depotenziamento o una possibile chiusura del Consultorio».

«Da utente e da prima cittadina mi chiedo: Come mai – incalza Tassone – non sono riportati gli orari dei servizi e giorni d’apertura di Serra San Bruno essendo un servizio essenziale per il territorio? Sarà l’ennesima lenta erosione in cui risulterà ancora attivo il consultorio di Serra San Bruno privato di servizi, spazi, personale e della sua funzione? Se cosi fosse, sarebbe un attacco diretto alla salute pubblica, ai diritti delle donne e dei bambini». Per il sindaco di Brognaturo tutto questo «rappresenterebbe un passo indietro verso quella rete solidale, gratuita, laica e liberamente accessibile a tutte le soggettività costruita e difesa in questi anni. Ma, soprattutto, un servizio tolto ad una fetta di territorio carente di presidi di medicina di prossimità».

Il Consultorio di Serra San Bruno «ha rappresentato e rappresenta un senso di civiltà che riconosce servizi di base con capacità di visione integrata, dedicati alla promozione della salute, con prioritaria attenzione alla salute della donna e dell’età evolutiva. Un modello di Welfare pubblico, universale e accessibile senza sacrificare quelli esistenti. In occasione del cinquantesimo anniversario della Legge 405/1975, che ha istituito i Consultori pubblici familiari , pertanto, è necessario restituire un ruolo centrale di presidio della salute pubblica al consultorio di Serra San Bruno, nel percorso di vita dalla nascita all’invecchiamento». Poi, l’appello urgente: «Deve ritornare ad essere luogo in cui avviene la presa in carico della persona, in cui vengono accolti e riconosciuti i bisogni di salute. Avamposto sociosanitario in grado di accompagnare giovani e donne nei loro percorsi di vita, affrontando problemi relazionali e sociali. Presidio di medicina di prossimità potenziato per rispondere alle fragilità del territorio».