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Ritorna in totale libertà Antonio Ferraro, 45 anni, di Vibo Valentia, arrestato due giorni fa dai carabinieri per i reati di estorsione, tentata estorsione e usura. Il gip del Tribunale di Vibo, Roberta Ricotta, non ha infatti convalidato l’arresto (per mancanza del requisito della flagranza di reato) ed ha al contempo rigettato per Ferraro – difeso dall’avvocato Santo Cortese – l’applicazione della misura cautelare (carcere) chiesta dal pm Maria Bernabei, ordinandone l’immediata liberazione. Per il gip non vi sono allo stato “elementi univoci e concordanti che consentano di ritenere superato il vaglio di attendibilità della persona offesa”, uno straniero argentino collega di lavoro di Ferraro. Anche i messaggi di testo prodotti dalla persona offesa, per il giudice devono “ritenersi dal contenuto ambiguo e privi di un atteggiamento vessatorio e minatorio del Ferraro nei confronti del querelante”. Ferraro ha inoltre negato di aver mai minacciato la parte offesa, precisando di “non conoscere alcun soggetto appartenente alla ‘ndrangheta, né Nicola Fiarè”.
Antonio Ferraro, in sede di interrogatorio, ha quindi spiegato al giudice di aver aiutato il collega di lavoro straniero – residente a San Gregorio d’Ippona – poichè si trovava in difficoltà economiche e gli aveva chiesto un prestito: un bonifico di 800 euro, più 200 euro in contanti. Nei mesi successivi – ha riferito Ferraro – la somma gli è stata restituita dall’argentino, il quale gli ha però chiesto un ulteriore prestito di 1.500,00 euro, somma accordata e questa volta mai restituita avendo lo straniero (a detta di Ferraro) raccontato di aver subito una rapina a mano armata. Alla luce delle dichiarazioni rese dall’indagato, per il gip non appare possibile “valutare unitamente gli elementi ora acquisiti con gli elementi posti a fondamento della richiesta di applicazione della misura cautelare” e da qui l’immediata scarcerazione per come invocato dall’avvocato Santo Cortese.
L’avvocato Francesco Muzzopappa, difensore di Nicola Fiarè (non indagato), ha invece dichiarato che il suo assistito è pronto a sporgere querela contro chiunque abbia utilizzato (tra Ferraro o lo straniero) il suo nome. Nicola Fiarè, attraverso il suo legale, si è infatti dichiarato totalmente estraneo alla vicenda, non conoscendo né il Ferraro, né l’argentino.
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