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Un appello per restituire dignità alla persona, soprattutto nella malattia. Un grido di aiuto dopo aver vagliato tutte le possibili soluzioni. A lanciarlo è stata la sorella di una donna affetta da sla, patologia neurodegenerativa progressiva che colpisce le cellule nervose che controllano i muscoli. La famiglia, di Serra San Bruno, da settimane ha intrapreso una estenuante ricerca per l’accesso a cliniche in grado di assicurare alla paziente le cure necessarie: «Mia sorella – ci spiega – ha 58 anni ed è ricoverata da circa un mese nella rianimazione di Lamezia. Abbiamo contattato diverse strutture ma purtroppo la maggior parte non sono idonee per assistere chi è affetto da questa malattia. L’unica clinica si trova a Catanzaro, la San Vitaliano, ma da quanto riferitoci al momento non hanno posti liberi. Abbiamo anche attivato il ricovero protetto ma, allo stato, nessuna disponibilità».
Situazione «insostenibile»
Neanche la soluzione domiciliare sembrerebbe la via migliore, per via della necessità di assistenza sanitaria costante: «Avevamo pensato di portarla a casa e provvedere a spese nostre ad un infermiere a domicilio ma ci è stato fortemente sconsigliato».
Intanto le condizioni della paziente, peggiorano: «La situazione in rianimazione per mia sorella sta degenerando. Lei – ci racconta la familiare – mi chiede ogni giorno di uscire da lì e piange in continuazione. Ha perso ogni contatto con il mondo esterno, non c’è una finestra, uno spiraglio di sole, una semplice tv. Passa la giornata a guardare il soffitto». Il dolore è tanto: «Lei è vigile, pienamente cosciente. Quotidianamente vede passare davanti ai suoi occhi pazienti coperti da lenzuola».
L’appello
Un quadro insostenibile costellato di giornate infinite, attesa e disperazione. Da qui la decisione di lasciare un appello pubblico, nell’auspicio che qualcosa si smuova: «Vi prego di aiutarci a trovare un posto per lei. Ha tutto il diritto di vivere dignitosamente. La Sla è una carogna ma io non posso lasciarla morire lì dentro». Un’amarezza che traspare in ogni singola parola della donna: «Siamo di Serra San Bruno, purtroppo. Dico purtroppo perché, probabilmente, se abitassimo al Nord, una soluzione si sarebbe trovata da tempo».

