venerdì,Marzo 29 2024

Violazione della sorveglianza: non convalidato l’arresto del boss Francesco Mancuso

Il bar non è equiparabile ad una bettola o ad un’osteria. Il Tribunale di Vibo dispone l’immediata scarcerazione per uno dei capi dell’omonimo clan di Limbadi

Violazione della sorveglianza: non convalidato l’arresto del boss Francesco Mancuso

Non è stato convalidato stamane dal Tribunale monocratico di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Pia Sordetti, l’arresto del boss Francesco Mancuso, 60 anni, detto “Tabacco”, eseguito nella giornata di ieri dai carabinieri della Stazione di Limbadi con la contestazione di violazione della sorveglianza speciale. Mancuso era stato sorpreso all’interno di un bar di Limbadi a consumare un caffè, mentre la normativa sulla sorveglianza speciale gli impedivano solamente di non frequentare bettole o osterie. Il giudice ha ritenuto il bar non equiparabile ad un’osteria né ad una bettola e – in accoglimento dei rilievi dell’avvocato Giuseppe Di Renzo – non ha convalida l’arresto ed ha ordinato l’immediata scarcerazione di Francesco Mancuso (nel frattempo finito ai “domiciliari”), non essendo emersa alcuna violazione della sorveglianza speciale. Francesco Mancuso per lo stesso reato era stato tratto in arresto nel febbraio scorso. In quel caso l’arresto (era stato sorpreso con dei pregiudicati) era stato convalidato dal giudice.

Il profilo. Francesco Mancuso ha scontato 11 anni di carcere per associazione mafiosa ed usura (operazioni “Dinasty” e “Senza Respiro”). E’ stato poi condannato in primo grado nel maggio 2013 ad ulteriori 6 anni di reclusione per associazione mafiosa nel processo “Genesi”, il cui appello a Catanzaro deve però ancora essere celebrato. Francesco Mancuso è fratello dei boss Giuseppe Mancuso (alias ‘Mbroghja”), Diego Mancuso e Pantaleone Mancuso, detto “l’Ingegnere”.

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