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L’Istituto italiano di Criminologia, ha inviato alla presidente della Giunta della Regione Calabria, Jole Santelli, il frutto di una ricerca delle cattedre di Criminologia e d’intelligence dell’Istituto vibonese. Si tratta di uno studio di fattibilità, finalizzato al profiling e mappatura del contagio con l’analisi del rischio, a supporto delle istituzioni governative regionali in una fase delicata della nostra vita sociale, sanitaria e economica. La proposta è di costituire un team di esperti in sinergia tra istituzione regionale, protezione civile e Istituto. Attualmente, l’emergenza covid-19 ha visto la diffusione del virus a macchia di leopardo attraverso una serie di focolai di infezione che hanno, a catena, generato nuovi blocchi di contagio. “Gli sforzi delle istituzioni centrali e periferiche, oltre al senso civico della popolazione, hanno consentito al momento una ridotta diffusione del virus – sostiene l’Istituto di Criminologia – seppure diversi focolai stanno emergendo con la possibilità che un mancato censimento e contenimento reale possa generare nei giorni a seguire contagi a catena.
La circolarità di informazioni con altre autorità cointeressate all’emergenza è utile per rintracciare altri possibili vettori di contagio, individuare micro e macroaree sensibili e concorrere nell’attività di prevenzione, contenimento e monitoraggio del virus”. La proposta dell’Istituto vibonese, coordinata dal rettore prof. Saverio Fortunato, specialista in criminologia clinica, ha pianificato attraverso le best practices di social media, communication, human e imagery intelligence, il monitoraggio in modo analitico di ogni singolo infetto o potenziale. Si tratta di procedure note e diffuse nelle attività investigative della polizia giudiziaria e di intelligence istituzionale, ma anche nell’attività di intelligence per esigenze economico-finanziarie. In buona sostanza, attraverso un team di intervistatori e di analisti potrà essere effettuata una mappatura dei contatti del target di interesse e individuare altri soggetti e reti sociali potenzialmente a rischio in tempi assolutamente ristretti. Uno screening che potrà essere più preciso e dettagliato laddove lo stesso possa essere implementato dai contenuti provenienti da più banche dati.

