mercoledì,Aprile 24 2024

Le rivelazioni del pentito Arena: «A Vibo il giro di cocaina più grosso lo tiene Sacha Fortuna»

Il collaboratore di giustizia svela i canali di rifornimento del clan dei Piscopisani, i legami con i Bellocco di Rosarno ed il ruolo di Giovanni Battaglia

Le rivelazioni del pentito Arena: «A Vibo il giro di cocaina più grosso lo tiene Sacha Fortuna»

Posso dire che Sacha Fortuna, attualmente, ha il giro più grosso di cocaina di tutta la città di Vibo Valentia e zone limitrofe. E’ inserito nella consorteria dei Piscopisani, anche se è solito accompagnarsi a ragazzi per bene. Per quanto riguarda la cocaina, ripeto, Sacha Fortuna è oggi il numero uno a Vibo Valentia”. E’ un “fiume” in piena Bartolomeo Arena, il nuovo collaboratore di giustizia di Vibo Valentia che offre agli inquirenti uno spaccato criminale quanto mai attuale e che arriva sino ai primi giorni dell’ottobre scorso quando ha deciso di “vuotare il sacco” con la Dda di Catanzaro. Le sue dichiarazioni, oltre a confermare quanto già emerso da altra attività investigativa della Squadra Mobile di Vibo sul clan dei Piscopisani, svelano anche particolari del tutto inediti su alcuni personaggi come Sacha Fortuna, 41 anni, di Vibo Valentia, residente a Rioveggio di Monzuno, nel Bolognese, coinvolto nell’inchiesta “Rimpiazzo” per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico ed estorsione ai danni del titolare della palestra Egofitness di Vibo. [Continua dopo la pubblicità]

La “scalata” di Sacha Fortuna a Vibo. Secondo Bartolomeo Arena, dopo gli arresti nel 2010 nell’operazione “Crimine” di Pino Galati e Michele Fiorillo (alias “Zarrillo”) ed i successivi arresti di Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo e Raffaele Moscato per la detenzione di una pistola trovata nell’appartamento del rione Pennello a Vibo Marina in uso a Davide Fortuna (fratello di Sacha ed ucciso dal clan Patania di Stefanaconi nel luglio del 2012 in spiaggia a Vibo Marina) “ad avere la reggenza del clan dei Piscopisani in tale periodo è stato Sacha Fortuna, almeno sin quando è stato libero. Sacha Fortuna – ricorda il collaboratore Arena – era infatti l’unico personaggio di spessore rimasto attivo nella zona di Vibo Marina insieme ai nipoti di Nazzareno Fiorillo, U Tartaru, ossia i Fazio. Questa situazione durava sino alla scarcerazione di Pino Galati e di Michele Fiorillo, detto Zarrillo” (quindi sino al luglio 2016), i quali una volta liberi “assumevano ruoli di vertice, uno come capo locale e l’altro come capo società”. Sia Pino Galati che Michele Fiorillo si trovano di nuovo in carcere dall’aprile dello scorso anno nell’ambito dell’operazione “Rimpiazzo”. Michele Fiorillo, inoltre, è coinvolto da dicembre anche nell’operazione “Rinascita-Scott”.

La cocaina a Vibo Valentia. Secondo Bartolomeo Arena, per il traffico di stupefacenti Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo (alias “Pulcino”) e Michele Fiorillo (alias “Zarrillo”) avrebbero in un primo tempo stretto una solida alleanza con il boss di San Gregorio d’Ippona, Saverio Razionale, per poi rifornirsi dal broker della cocaina, Vincenzo Barbieri (ucciso a San Calogero nel marzo 2011) al quale – riferisce il collaboratore – i Piscopisani avrebbero sottratto 30/40 chili di stupefacente. Dopo tale episodio, con i proventi della cocaina, i Piscopisani si sono arricchiti enormemente”.  Anche il collaboratore di giustizia, Raffaele Moscato, ha parlato nei suoi verbali degli acquisti di sostanza stupefacente che veniva importata, anche per conto dei Piscopisani, da Vincenzo Barbieri. “Ricordo che in più occasioni – ha riferito Moscato –  abbiamo perso i soldi perché si perdevano i carichi. Ultimamente su 100mila euro che avevamo messo, ne abbiamo recuperati 80mila che ci sono stati dati da Giorgio Galiano, genero di Vincenzo Barbieri. Gli altri 20mila euro ancora ce li dovevano dare”.

Altro “canale” per far giungere la cocaina a Vibo Valentia, secondo Bartolomeo Arena sarebbe stato aperto negli anni dai fratelli Davide e Sacha Fortuna attraverso il Bolognese dove i due ed i Piscopisani sarebbero stati molto attivi.

Giovanni Battaglia

Giovanni Battaglia, Sacha Fortuna e gli stupefacenti. Giovanni Battaglia, 37 anni, fratello del più noto Rosario Battaglia, per gli inquirenti è il titolare occulto dell’American Bar di piazza Municipio a Vibo Valentia ed in passato anche del pub “Pequod” di piazza Morelli. Coinvolto anche lui nell’operazione “Rimpiazzo” della Dda di Catanzaro ed accusato del reato di associazione mafiosa, secondo il collaboratore di giustizia Bartolomeo Arena avrebbe un ruolo importante nel traffico di cocaina a Vibo Valentia insieme a Sacha Fortuna. Giovanni Battaglia – sostiene il collaboratore – è inserito nel gruppo di Piscopio e so che trafficava droga. In particolare era inseritissimo nei traffici di stupefacenti dei fratelli Davide e Sacha Fortuna sino a pochissimo tempo fa. Per quanto a mia diretta conoscenza, il traffico di cocaina è continuato almeno sino alla mia collaborazione. Addirittura posso dire che Sacha Fortuna, attualmente, ha il giro più grosso di cocaina di tutta la città di Vibo. Di ciò posso riferire – spiega Bartolomeo Arena – in quanto in svariate occasioni mi sono recato nella palestra di Fortuna, sita in via Alcide De Gasperi a Vibo, dove il mio gruppo acquistava, o in altre occasioni cedeva, lo stupefacente da Fortuna. Ricordo che in parecchie occasioni, Giovanni Battaglia si recava in tale palestra e Sacha Fortuna mi ha confidato che, in effetti, Giovanni Battaglia era con lui ossia erano soci nel traffico di stupefacenti”.

Il “canale” con il Reggino e la cocaina migliore a Vibo. Bartolomeo Arena spiega quindi di aver incontrato Sacha Fortuna dopo la scarcerazione di quest’ultimo nell’operazione Rimpiazzo. Ho incontrato Sacha Fortuna ed ho commentato che era stato fortunato ad essere stato liberato così presto. Ed effettivamente, anche lui si diceva sorpreso di tale circostanza. Posso riferire che Fortuna è molto cauto e non si muove direttamente, temendo di essere sottoposto ad indagini, al punto da fare uso di un apparecchio che dovrebbe servire per ricercare e bloccare le intercettazioni”. Mentre gli inquirenti sono alla ricerca dei complici di Sacha Fortuna nel traffico di cocaina – indicati da Arena ed i cui nominativi sono al momento coperti da segreto – dalle parti del verbale depositato ed ostensibili si apprende che Sacha Fortuna si sarebbe rifornito di cocaina dai Bellocco di Rosarno. Sacha Fortuna – ha dichiarato Arena – oltre che dai Bellocco di Rosarno si riforniva anche a Gioiosa Ionica da un ragazzo che era stato in carcere a Bologna insieme allo stesso Fortuna. Tale ragazzo era stato arrestato per aver rubato un’autovettura per eseguire un omicidio. Auto sulla quale, però, era già stata montata un’ambientale. Sacha Fortuna ed il suo socio hanno attualmente chiuso la provincia di Vibo Valentia ed hanno la migliore cocaina e la tagliano meglio di tutti”. Tutto ciò, almeno secondo Bartolomeo Arena, sino a pochissimo tempo fa.

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