lunedì,Maggio 13 2024

Rinascita-Scott: due annullamenti con rinvio in Cassazione

Inammissibile invece l’appello della Dda sulla misura cautelare per un’indagata di Sant’Onofrio

Rinascita-Scott: due annullamenti con rinvio in Cassazione

Tre nuove decisioni della Cassazione per altrettanti indagati dell’operazione “Rinascita-Scott”. In particolare, la Suprema Corte ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare (dall’aprile scorso era finito ai domiciliari su decisione del gip distrettuale) nei confronti di Francesco Vardè, 68 anni, di Nicotera, accusato di concorso in estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Il gip distrettuale, Barbara Saccà, ad aprile ritenendo attenuate le esigenze cautelari aveva sostituito il carcere con la misura degli arresti domiciliari, accogliendo un’istanza presentata dall’avvocato Diego Brancia. In precedenza, invece, il Tribunale del Riesame aveva confermato la custodia cautelare in carcere. Ora, quindi la decisione della Cassazione – in accoglimento di un ricorso dell’avvocato Brancia – di annullare con rinvio la misura cautelare. Francesco Vardè è in particolare accusato di essere l’autore materiale di un’estorsione poiché, recandosi da Antonio Calabrese, titolare dell’omonima ditta individuale di Villa San Giovanni, aggiudicatario della gara per la realizzazione del campo polivalente coperto con annesso blocco spogliatoi “Oasi Sport – Gioventù”, in località Badia del Comune di Nicotera, avrebbe intimato all’imprenditore di continuare ad avvalersi per i lavori dei dipendenti e dei mezzi della “Vardè società cooperativa” di Nicotera, sebbene tale ditta fosse stata raggiunta da interdittiva antimafia. In concorso con Vardè, per lo stesso reato sono indagati pure Pasquale Gallone e Emanuele La Malfa di Nicotera. [Continua]

Annullamento con rinvio da parte della Cassazione anche per la misura cautelare (carcere) nei confronti di Paolo Carchedi, 57 anni, di Vibo Valentia, accusato di associazione mafiosa e di far parte del clan Lo Bianco (viene indicato come vicino a Paolo Lo Bianco). In questo caso la Corte ha accolto un ricorso presentato dagli avvocato Antonino Crudo e Giuseppe Di Renzo.

La Cassazione ha infine dichiarato inammissibile il ricorso della Dda di Catanzaro in ordine alla posizione di Mariateresa Cugliari, di Sant’Onofrio, destinataria della misura cautelare degli arresti domiciliari poichè ritenuta gravemente indiziata del reato di concorso in intestazione fittizia di beni – aggravato dall’agevolazione mafiosa (clan Bonavota) – in ordine alla Tabaccheria della stessa Cugliari ubicata in via Marcellina a Sant’Onofrio. In precedenza il Tribunale del Riesame aveva annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari e da qui il ricorso in Cassazione della Dda ora dichiarato inammissibile. Maria Teresa Cugliari è difesa dagli avvocati Giosuè Monardo e Raffaele Manduca.

LEGGI ANCHE: Rinascita-Scott: tutti i beni e le società ritenuti in mano ai clan vibonesi

top