venerdì,Aprile 26 2024

“Goodfellas”, Filippo Polistena assolto

La decisione assunta la scorsa settimana. L’imprenditore gioisce: «la fine di un incubo di giustizia ingiusta».

“Goodfellas”, Filippo Polistena assolto

Assolto per non aver commesso il fatto. «Per non avere, cioè, prestato il fianco agli interessi delle organizzazioni criminali né essersi intestato fittiziamente alcun bene così come intendeva sostenere la magistratura antimafia». A darne notizia in una nota diffusa agli organi d’informazione è il diretto interessato: l’imprenditore vibonese Filippo Polistena, il quale non nasconde, tuttavia, di conservare «il segno di una ingiusta detenzione e degli effetti devastanti di un’inchiesta che non avrebbe neanche dovuto lambirmi».

Vicenda che, come si ricorderà, aveva visto coinvolto il giovane imprenditore arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Goodfellas”, che aveva condotto alla sbarra presunti appartenenti alla ’ndrangheta vibonese. «L’inizio di un incubo – rammenta ora Polistena – a causa delle accuse pesantissime e infamanti di concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni».

Contestazioni cadute nei vari gradi di giudizio affrontati dall’avvocato Francesco Gambardella (affiancato dal collega Luigi La Scala) ma che non hanno impedito all’interessato di «subire il patibolo della detenzione carceraria: un intero mese subito dopo il blitz e, dopo un anno di libertà dovuto alla decisione del Tdl che diede ragione ai suoi legali, altri tre mesi e mezzo da luglio a ottobre 2011 su richiesta dalla Procura antimafia».

Insomma, per Polistena «una grave onta sul piano dell’immagine e soprattutto un danno economico di proporzioni incalcolabili». Al momento del suo arresto, l’impresa capeggiata da Filippo Polistena, oltre al servizio funebre nella quale era leader, si era lanciata nel settore dei servizi pubblici, del trasporto privato con autobus, dei servizi di emergenza sanitaria in affiancamento al Suem “118”. Aveva, inoltre, sponsorizzato iniziative di volontariato e dato vita a realtà sportive sul territorio, in particolare nel mondo del calcio a 5 con la “Mimmo Polistena Onlus”.

Dopo l’arresto e il sequestro dei beni, l’impresa si è indirizzata verso un declino dal quale si è “salvata” per miracolo. «Diversi servizi, oggi – rivela lo stesso Polistena -, non vengono più erogati all’utenza per via del danno provocato dall’inchiesta».

La scorsa settimana, però, la decisione che ha confermato l’estraneità ai fatti contestati a Polistena che, nel frattempo, insieme alla moglie e ai figli ha dovuto «ricostruirsi una vita altrove lontano dai luoghi che dal 2010 ne hanno segnato – a causa di una giustizia ingiusta – l’esistenza».

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