venerdì,Aprile 19 2024

Imponimento: gli affari del clan Anello in Germania e Svizzera fra ristoranti e videoclip

I viaggi dei fratelli Rocco e Tommaso Anello, gli investimenti nella ristorazione e l’imbasciata per un cantante

Imponimento: gli affari del clan Anello in Germania e Svizzera fra ristoranti e videoclip
Rocco Anello

E’ un’indagine che travalica gli stretti confini provinciali quella che ha portato all’operazione antimafia “Imponimento” contro il clan Anello di Filadelfia. L’inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dalla Dda di Catanzaro, ha infatti permesso di accertare che in Germania il boss di Filadelfia, Rocco Anello, aveva la disponibilità di un’attività economica ed in particolare del ristorante denominato “Eleganz”. Tale attività economica è risultata rilevante per la potenziale redditività in termini di ricavi economici e finanziari. La stessa viene infatti svolta all’interno di uno stabile di notevole dimensioni articolato in più piani, ognuno di essi adibito a sala ristorante e ricevimenti per un totale di 1.900 posti a sedere. Si trova nella città di Mainz Kastel e pertanto al centro di un polo economico dove l’attività di ristorazione è particolarmente curata.

In merito a tale locale, la Guardia di finanza ha accertato essere di proprietà della società tedesca denominata “Eleganz Veranstaltungs” il cui amministratore è risultato essere un cittadino tedesco coniugato con Eleonora Ielapi, figlia di Vito Ielapi di Filadelfia (non indagati). [Continua]

Dallo scambio di informazioni e da accertamenti tecnici svolti dalla Fedpol è risultato che in data 19 febbraio 2018 Rocco Anello è giunto in Svizzera, in particolare all’aeroporto di Zurigo, dove è stato accolto da Carmelo Masdea. Successivamente i due si sono messi in viaggio alla volta della Germania giungendo a Mainz e recandosi nel pomeriggio nell’abitazione di Vito Ielapi. In serata si sono quindi portati nel locale “Eleganz” dove hanno partecipato alla festa del 18° compleanno di un nipote di Vito Ielapi.

Il giorno successivo ai festeggiamenti in Germania, ovvero il 20 febbraio 2018, Carmelo Masdea e Rocco Anello “intraprendevano il viaggio di rientro alla volta della Svizzera. Durante il viaggio, all’interno dell’autovettura Nissan Navara, veniva intercettata in ambientale una conversazione tra i due i quali commentavano divertiti gli atteggiamenti tenuti la sera precedente nel corso del festeggiamento da parte di Vito Ielapi. In particolare, Rocco Anello raccontava in maniera divertita che “Vito” (Ielapi Vito), riferendosi al locale dove si era svolta la festa, ovvero l’Eleganz, aveva sostenuto che metà del ristorante fosse di sua proprietà, infatti Rocco Anello riferiva: “mannaia…..questo è il mio” dice (riferendosi a Ielapi Vito)…ha detto “il mezzo ristorante” ha detto “è il mio…”. A questo punto lo stesso Rocco Anello puntualizzava, ridendo, di essere lui il proprietario in quanto ne aveva finanziato l’acquisto ed infatti esclamava: te l’ho pagato!!! Tale conversazione per gli inquirenti dimostra a pieno come Rocco Anello disponga di ingenti somme di denaro grazie alle quali riesce ad “investire in attività commerciali: in questo caso un ristorante sito a Mainz in Germania, attraverso l’appoggio di persone a lui vicine quali Vito Ielapi (che non risulta comunque indagato) e di soggetti compiacenti”.

Tommaso Anello

Il viaggio in Svizzera di Tommaso Anello e l’imbasciata per il cantante. Fra le tante vicende ricostruite dagli inquirenti c’è poi il viaggio in Svizzera di Tommaso Anello (fratello di Rocco), del figlio Rocco Anello (entrambi arrestati) e di Antonio Anania di Curinga, quest’ultimo in passato “guardiano del villaggio turistico Garden Resort” di Pizzo. A provvedere al soggiorno in albergo dei due sarebbe stata Maria Anello, sorella di Tommaso. Dopo aver preso posto in albergo, i tre si sarebbero recati in un ristorante di proprietà di Marco Galati, 54 anni, residente in Svizzera (arrestato).

Dalle intercettazioni si è appreso che Tommaso Anello aveva incaricato una persona di “fare un’imbasciata per conto suo ed in particolare dal tenore della conversazione si evinceva che Maria Anello era a conoscenza della richiesta del fratello”. Dalle conversazioni intercettate dalla Fedpol emergeva che “il destinatario dell’imbasciata era il cantante Massimo Galfano Ferrari il quale – spiega la Dda di Catanzaro e la Guardia di Finanza – aveva realizzato con l’aiuto finanziario di Marco Galati un videoclip in cui appariva il figlio di quest’ultimo, Jason Galati . L’ambasciata riguardava la restituzione a Marco Galati del denaro investito”. Da precisare che Massimo Galfano, in arte Massimo Ferrari, poliedrico artista siciliano conosciuto in Italia ed all’estero (e con una carriera ventennale) non risulta indagato nell’operazione “Imponimento” al pari di Jason Galati. Marco Galati, invece, (nei cui confronti procede separatamente anche la Procura Federale di Berna), insediatosi in Svizzera, è accusato di essere stato in stretto e diretto contatto con Carmelo Masdea (ritenuto uomo del clan Anello attivo nel settore del traffico di armi), collaborando con quest’ultimo e ponendosi a disposizione del clan Anello.

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