giovedì,Aprile 25 2024

Il pentito Cannatà, il catering nelle scuole e le assunzioni all’ospedale di Vibo

Il nuovo collaboratore di giustizia ha riempito diversi verbali depositati dalla Dda nel processo Rinascita-Scott. Un altro duro colpo per gli imputati

Il pentito Cannatà, il catering nelle scuole e le assunzioni all’ospedale di Vibo
Nel riquadro Gaetano Cannatà

Assunzioni nelle ditte impegnate nei lavori all’interno dell’ospedale di Vibo Valentia e aggiudicazione del servizio di catering nelle scuole della città. Parla e racconta, Gaetano Cannatà, 46 anni, di Vibo Valentia, alias “Sapi tuttu”. Ha iniziato a collaborare con la Dda di Catanzaro in due momenti diversi. Prima rendendo dichiarazioni in gran segreto ai magistrati della Dda pur rimanendo detenuto nel carcere di Tolmezzo e qui acquisendo ulteriori notizie dai detenuti in ordine a quanti erano a conoscenza dell’inchiesta Rinascita-Scott. Poi tornando a rendere dichiarazioni agli inquirenti e venendo così ammesso al programma di protezione. [Continua]

Cugino di Carmelo D’Andrea, 62 anni, alias “Coscia d’Agneju” (detenuto per “Rinascita-Scott” e già condannato quale elemento di spicco del clan lo Bianco) ed ex cognato di un fratello di Rosario Pugliese, alias “Cassarola” (allo stato latitante), Gaetano Cannatà sa tante cose su come si muovevano i clan in città per ottenere favori e posti di lavoro. E le sue dichiarazioni non risparmiano i propri familiari. “Nel 2006 – racconta – ero alla ricerca di un impiego per mia moglie e mi ritrovai a parlare di questo con il mio ex cognato Carmelo Pugliese il quale mi disse che ne avrebbe parlato con suo fratello Rosario Pugliese. Successivamente, dopo qualche tempo, mi incontrai con Rosario Pugliese alla presenza di Carmelo.

Rosario Pugliese

Nell’occasione Rosario Pugliese mi disse che si era rivolto a Domenico Franzone e che mia moglie poteva essere assunta, grazie alla sua intercessione, presso un’agenzia di pulizie che lavorava all’interno dell’ospedale di Vibo Valentia. Le cose andarono effettivamente così – ricorda Cannatà – perché mia moglie fu assunta con contratto semestrale. In quell’occasione, Rosario Pugliese ebbe a rivelarmi che Domenico Franzone era in grado di far assumere persone all’ospedale di Vibo, dal momento che era intraneo alla cosca Lo Bianco-Barba e che era da questo deputato ad occuparsi delle questioni inerenti l’ospedale. All’ospedale lavoravano anche Paolino Lo Bianco e Pino Barba. Più di recente so che è stata assunta presso l’agenzia di pulizia che lavora nell’ospedale anche la moglie di Carmelo D’Andrea”.

Domenico Prestia

Il catering nelle scuole. Gaetano Cannatà affronta quindi con i magistrati anche quanto a sua conoscenza in ordine al catering nelle scuole di Vibo tirando in ballo Domenico Prestia, 50 anni, alias “Stranamore”, altro imputato di Rinascita-Scott. “Domenico Prestia aveva molte conoscenze all’interno di tutte le scuole di Vibo Valentia, tanto da potersi aggiudicare con molta facilità tutte le gare d’appalto per la gestione dei servizi di catering, attraverso un suo prestanome tale Camillò Andrea”. Gaetano Cannatà cita quindi due fratelli indicandoli come due persone oneste che erano gli unici “a volte ad aggiudicarsi qualche appalto in contesti in cui Prestia non poteva vantare amicizie o collegamenti”. Da Domenico Prestia e Vincenzo Lo Gatto, 39 anni, di Vibo Valentia (anche lui imputato in Rinascita-Scott) – secondo Gaetano Cannatà – il gruppo dei Pardea (Ranisi) si sarebbe rifornito di cocaina. Dell’affiliazione alla ‘ndrangheta di Prestia e Lo Gatto – ha messo a verbale Cannatà – mi parlò anche Salvatore Furlano”. Per la ‘ndrangheta della città di Vibo Valentia, di certo un duro colpo la collaborazione di Gaetano Cannatà, del tutto inattesa e che potrebbe far finire nei guai diversi soggetti al momento solo sfiorati da altri collaboratori.

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