giovedì,Aprile 18 2024

‘Ndrangheta: “Costa Pulita”: liberi Accorinti e Colace

Scaduti i termini massimi di custodia cautelare anche per via del ritardo di due anni per il deposito delle motivazioni del verdetto di primo grado in abbreviato, vengono scarcerati due dei principali imputati

‘Ndrangheta: “Costa Pulita”: liberi Accorinti e Colace
Antonino "Nino" Accorinti
Antonino Accorinti

Ha effetti anche sui principali condannati del processo in abbreviato nato dall’operazione antimafia denominata “Costa Pulita”, il ritardo di due anni con il quale il gup distrettuale di Catanzaro, Pietro Carè, nel luglio scorso ha depositato le motivazioni della sentenza emessa il 31 luglio 2018. Da qualche giorno, infatti, per scadenza dei termini massimi di custodia cautelare (l’operazione antimafia “Costa Pulita” della Dda di Catanzaro era scatta ad aprile del 2016) sono ritornati in totale libertà – con il solo divieto di dimora in Calabria disposto proprio dal gup Carè – il principale imputato dell’intera operazione, ovvero Antonino Accorinti, ritenuto il boss indiscusso di Briatico, e Nazzareno Colace di Portosalvo, ritenuto il “braccio-destro” del boss Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni”. Antonino Accorinti, al termine del processo abbreviato (che gli ha consentito lo sconto di pena pari ad un terzo), è stato condannato a 14 anni ed 8 mesi di reclusione, Nazzareno Colace a 14 anni. [Continua]

Cosmo Michele Mancuso

Scadenza dei termini massimi di custodia cautelare anche per Cosmo Michele Mancuso, il boss di Limbadi condannato a 10 anni ed 8 mesi e che non lascerà il carcere solo perché detenuto per l’operazione “Errore Fatale” (omicidio di Raffaele Fiamingo e tentato omicidio del nipote Francesco Mancuso, detto “Tabacco”).

La lentezza della giustizia e il ritardo nel deposito delle motivazioni del verdetto di primo grado hanno quindi portato alla scarcerazione di personaggi come Antonino Accorinti e Nazzareno Colace.

Nazzareno Colace

Tutti gli altri personaggi di primo piano dell’operazione “Costa Pulita” erano già stati rimessi in libertà negli scorsi mesi proprio per scadenza dei termini massimi di carcerazione preventiva. Ogni commento – a proposito di legalità, appelli alla denuncia, fiducia nella giustizia e lotta alla mafia – appare superfluo. Antonino Accorinti è difeso dagli avvocati Giuseppe Bagnato e Salvatore Staiano, Nazzareno Colace dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Gambardella. I due hanno proposto appello avverso la sentenza di condanna a 14 anni rimediata in primo grado. In attesa della fissazione sono tornati in totale libertà con il solo divieto di dimorare in Calabria.

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