martedì,Aprile 23 2024

‘Ndrangheta: il presidente del Consiglio regionale della Calabria ai domiciliari

Domenico Tallini di Forza Italia arrestato nell'inchiesta che vede indagate 19 persone per il business dei farmaci della cosca Grande Aracri. Ecco tutte le accuse

‘Ndrangheta: il presidente del Consiglio regionale della Calabria ai domiciliari
Domenico Tallini
Domenico Tallini

C’è anche il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini tra le persone coinvolte nell’inchiesta sul business dei farmaci della cosca Grande Aracri di Cutro. In particolare, i carabinieri del comando provinciale di Catanzaro e del comando provinciale di Crotone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Dda di Catanzaro nei confronti di 19 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione,  violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.

Domenico Tallini, 68 anni, di Catanzaro, esponente di spicco di Forza Italia in Calabria, è finito agli arresti domiciliari. Secondo l’accusa avrebbe avuto contatti con il clan dei Grande Aracri di Cutro che gli avrebbe garantito il sostegno elettorale nelle elezioni regionali del 2014. L’inchiesta fa luce su un’imponente attività di riciclaggio della cosca Grande Aracri grazie ad una rete di farmacie e Tallini sarebbe stato determinante per portare avanti i piani del clan.

Domenico Tallini alle ultime elezioni regionali del gennaio scorso era stato indicato dalla Commissione parlamentare antimafia quale candidato “impresentabile” per via del coinvolgimento in diverse vicende giudiziarie (è accusato di corruzione). Tallini era stato però ugualmente candidato da Forza Italia ed aveva parlato di “vendetta personale” da parte del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. Oggi Domenico Tallini è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge il clan Grande Aracri di Cutro. Tallini è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. [Continua]

Secondo l’accusa, i rapporti di Domenico Tallini con la cosca Grande Aracri avrebbero riguardato la costituzione di una società, con base a Catanzaro, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, due in Puglia e una in Emilia Romagna).

Tallini avrebbe fornito supporto alla cosca, specie nella fase di avvio del progetto ed il suo intervento, secondo gli inquirenti, sarebbe stato ricambiato anche con il sostegno della cosca alle elezioni regionali del novembre 2014. Il contributo del politico di Forza Italia sarebbe stato decisivo per favorire e accelerare l’iter burocratico iniziale al fine di ottenere le necessarie autorizzazioni per la costituzione della società per la distribuzione di medicinali.

Secondo l’accusa, in qualità di assessore regionale fino al 2014, e successivamente quale consigliere regionale, Domenico Tallini avrebbe fornito un contributo concreto specifico e volontario per la conservazione e il rafforzamento della capacità operativa dell’associazione mafiosa dei Grande Aracri di Cutro. In cambio del sostegno elettorale è accusato di aver garantito ai referenti del sodalizio le condizioni per l’avvio e per l’esercizio dell’attività imprenditoriale della distribuzione all’ingrosso di prodotti farmaceutici. Sarebbe così intervenuto per accelerare l’iter burocratico per il rilascio delle necessarie autorizzazioni volte alla costituzione del Consorzio Farma Italia e della società Farmaeko che prevedeva la distribuzione di medicinali da banco sul territorio nazionale.

Avrebbe poi provveduto alla nomina del responsabile del relativo ambito nazionale sollecitando i soggetti preposti a rilasciare la necessaria documentazione amministrativa e le certificazioni, pur consapevole – secondo l’accusa – del reimpiego di capitali illeciti provenienti dal delitto associativo. In tale contesto avrebbe imposto l’assuzione del figlio, Giuseppe Tallini, in qualità di consigliere, in maniera tale da contribuire all’evoluzione dell’attività imprenditoriale del consorzio fornendo il supporto nel procacciamento delle farmacie da consorziare.

Quale assessore regionale avrebbe favorito il rilascio delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento delle attività del consorzio Farmaitalia riconducibile alla cosca Grande Aracri di Cutro.

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