giovedì,Aprile 25 2024

Matrimonio al MuMar senza permessi, la replica dell’ex sindaco di Soriano e la nostra risposta

Francesco Bartone ammette di aver celebrato il matrimonio di un giovane di Sant’Onofrio nelle sale del Museo dei Marmi. All’epoca lo sposo era stato condannato in un’operazione antimafia ed attualmente è detenuto per Rinascita-Scott. Resta il mistero sulle autorizzazioni

Matrimonio al MuMar senza permessi, la replica dell’ex sindaco di Soriano e la nostra risposta
Il sindaco Francesco Bartone
L’ex sindaco di Soriano Francesco Bartone

Dall’ex sindaco di Soriano Calabro, Francesco Bartone, riceviamo e integralmente pubblichiamo: “In merito all’articolo apparso ne “Il Vibonese“, a firma di Giuseppe Baglivo, tendenzialmente tendenzioso con lo scopo di travisare i fatti con le volute l’intenzioni a prestarsi a elucubrazioni mentali che non hanno nulla a che vedere con inchieste giudiziarie. Al fine di ristabilire la verità, si precisa che il sottoscritto non trova alcun ostacolo a dichiarare che a suo tempo ha celebrato il matrimonio in questione nel Mumar di Soriano di cui la sposa è sorianese pur non chiedendo il certificato del casellario giudiziario dello sposo non sorianese del quale non so chi si sia. All’interno del MuMar non mi risulta che si sia svolto un banchetto ma un rinfresco, rinfresco cui personalmente non ho preso parte nonostante l’invito come del resto ho fatto con gli altri. Al Mumar e al complesso monumentale come asserisce il cronista “che è stato l’unico matrimonio celebrato”, non risulta a verità. Vero è invece che sono stati celebrati diversi matrimoni anche di magistrati, buffet di delegazioni internazionali di cooperazione turistica (Grecia, Turchia, Marocco, Spagna, Portogallo), convegni, concerti di musica classica e non, mostre, teatro dei ragazzi di Ferrara, performance artigianali, tutto al fine di promuovere il sito fino allora sconosciuto ai più, il tutto sempre con personale di sorveglianza e di tutela del luogo. Infatti non si è mai verificato alcun danno o incidente. A titolo solo di cronaca, anche con il sindaco pro tempore si è svolto un banchetto (ampiamente riportato e pubblicizzato sul pagina fb di “Rinacita Sorianese” il 15 giugno 2019) con oltre centocinquanta invitati con tanto di catering nel parco monumentale, e su questo non si vede niente di male. Il Mumar e il parco monumentale da dieci anni a questa parte grazie al lavoro di tutela e di promozione è stato oggetto di visite di turisti e cornice di book fotografici di numerosi matrimoni svolti altrove. Gli interventi polizieschi della direttrice Mariangela Preta, devo purtroppo asserire, hanno solo lo scopo di prestarsi a bassezze politiche che fomentano solo chiacchiericci. Si lavori e si presti invece alla promozione di un sito di primaria bellezza e di grande cultura”.

Sin qui la nota dell’ex sindaco di Soriano che fornisce solo oggi alcuni chiarimenti che ieri a chi scrive non ha inteso fornire. La prosa di Francesco Bartone, nella sua grevità con relativi errori, si commenta da sola così come espressioni quali “tendenzialmente tendenzioso”. L’ex sindaco indica anche il fine, secondo lui, della nostra inchiesta: “Travisare i fatti” con l’intenzione di “prestarsi ad elucubrazioni mentali”. Al di là delle convinzioni e delle parole usate nei confronti di chi scrive (non censuriamo nessuno ed ognuno si esprime come vuole e come può), qui una sola cosa appare chiara e cioè che l’ex sindaco non ha ancora risposto agli interrogativi posti ieri: “Chi, come e perché ha concesso a Giuseppe Lopreiato (all’epoca condannato a 4 anni nell’operazione Conquista ed ora detenuto per Rinascita-Scott) di sposarsi all’interno delle sale del Museo dei Marmi di Soriano accanto alle opere d’arte e con un banchetto (o rinfresco che dir si voglia, come lo definisce l’ex sindaco)? Le autorizzazioni (se esistono) chi le ha concesse?”. L’ex sindaco Francesco Bartone confonde poi (volutamente?) l’intero complesso monumentale di Soriano con le sale interne del MuMar dove è stato celebrato il matrimonio. Non abbiamo infatti mai scritto che si è trattato “dell’unico matrimonio celebrato nel complesso monumentale”, bensì – cosa ben diversa – che non ci risultano altri matrimoni all’interno di quelle stesse sale del Museo dei Marmi utilizzate per le nozze del 14 aprile 2019. Abbiamo poi posto l’attenzione sulla mancanza di autorizzazioni per quelle sale del MuMar (quelle e non altre) in occasione del matrimonio di Giuseppe Lopreiato. E’ lo stesso sindaco, del resto, ad ammettere poco dopo che il catering per altro matrimonio si è svolto nel “parco monumentale”, che è cosa ben diversa – ripetiamo – dalle sale del MuMar dove si è tenuto il matrimonio da lui celebrato. Giuseppe Baglivo

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