giovedì,Marzo 28 2024

Armati su un’auto blindata con lampeggiante: prove insufficienti per i killer in trasferta

Campisi e Muzzupappa condannati per il solo reato in materia di armi. Il gup di Catanzaro esclude però l’aggravante mafiosa

Armati su un’auto blindata con lampeggiante: prove insufficienti per i killer in trasferta

Assolti per il tentativo di omicidio, condannati – esclusa l’aggravante della finalità mafiosa – per la detenzione delle armi. Questa la sentenza pronunciata dal gup di Catanzaro Paola Ciriaco nei confronti di Antonio Campisi, 30 anni, assistito dagli avvocati Giovanni Puteri e Giovanni Vecchio, e del cugino Giuseppe Muzzupappa, 37 anni, difeso dal solo Giovanni Vecchio. Per i due imputati, entrambi di Nicotera Marina, sono stati inflitti rispettivamente due anni e un anno e sei mesi di reclusione.

Da sinistra Antonio Campisi e Giuseppe Muzzupappa

Campisi – figlio del noto narcos Domenico, assassinato nel giugno del 2011 – e Muzzupappa furono arrestati dalla Squadra mobile di Vibo Valentia esattamente un anno fa, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per fatti che si erano consumati nel novembre 2019. I due furono sorpresi in un’abitazione di Gerocarne mentre lanciavano in un fiume una pistola 7.65 con matricola abrasa, carica di munizioni e col colpo in canna. Sottoposti a perquisizione, gli furono sequestrati un giubbotto antiproiettile e ben 30.000 euro in contanti, oltre ad un documento falso. I due avevano anche in dotazione un’auto blindata munita di lampeggiante. Il fascicolo fu trasmesso, così, dalla Procura di Vibo Valentia alla Dda di Catanzaro. Il sospetto degli inquirenti era che i due fossero due killer in trasferta, partiti da Nicotera per consumare un agguato nelle Preserre.

All’esito del processo, celebratosi in abbreviato, la principale accusa non ha retto, mentre è risultato pienamente provato, già alla chiusura delle indagini preliminari, il reato in materia di armi, esclusa però l’aggravante mafiosa. Recidivo Campisi, condannato a due anni. Pena più mite, quindi, per Muzzupappa, non gravato da precedenti specifici.

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