mercoledì,Aprile 24 2024

Lutto nel giornalismo calabrese, è morto Michele Porcelli. Il dolore de Il Vibonese e di tutto il network LaC

La scomparsa del regista e operatore di ripresa di Limbadi, precipitato in un dirupo mentre era impegnato a effettuare alcune immagini a Buonvicino, in provincia di Cosenza

Lutto nel giornalismo calabrese, è morto Michele Porcelli. Il dolore de Il Vibonese e di tutto il network LaC
Michele Porcelli

Una vera e propria tragedia ha colpito il Gruppo LaC e la redazione delle testate edite da Diemmecom. È morto Michele Porcelli, 55 anni, di Limbadi, storico regista e operatore di ripresa di LaC Tv. Michele era impegnato in alcune riprese a Buonvicino, in provincia di Cosenza, quando ha perso l’equilibrio precipitando in un dirupo.

Immediati i tentativi di soccorso, ma le asperità del terreno non consentivano di raggiungere Michele che nel frattempo non dava segni di vita. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, gli operatori del 118 e dell’elisoccorso, che hanno raggiunto il nostro collega constatando purtroppo il decesso.

Ciao, Michele

Forse possono essere considerate poche le immagini televisive che possiamo mostrarvi con Michele Porcelli dentro.
Poche riprese davanti alla telecamera è un po’ il destino di tutti gli operatori, ma Michele ha trascorso tutta la vita dietro all’obiettivo e idealmente tutte le immagini che corredano le nostre notizie sono state girate da lui.

E lo vediamo, anche ora che non c’è più, imbracciare la macchina, scegliere cosa inquadrare e fissare: Michele era quello che forse riduttivamente viene spesso definito “un tecnico”, invece Michele era soprattutto un giornalista, perché capiva le notizie e le braccava con le sue immagini.

Lascia un vuoto enorme per noi, ma immenso per tutta la televisione calabrese, che aveva contribuito a migliorare con il suo lavoro – dai tempi di Rete Kalabria, di cui ha sempre fatto parte, fino a LaC, e prima ancora altre emittenti private calabresi – ed aveva una dote umana che anch’essa già ci manca: la generosità.

Quella predisposizione al lavoro da affrontare come passione. E di passioni Michele ne aveva tante. La musica, il suo basso, i gruppi musicali che aveva fondato nella sua Limbadi, la macchina fotografica e la tecnologia: ma la passione del giornalismo davanti alla telecamera le superava tutte.

Esempio anche per i giovani che si affacciano al mestiere, ai quali dispensava consigli, imbeccate anche sulle notizie che conosceva perché si informava, offrendo il punto di vista di chi sta dietro le quinte, ma partecipa, e come se partecipa.

Michele era anche il regista dei nostri tg.
Si, l’informazione quotidiana che vedete era anche la buona farina del suo ottimo sacco.
Un patrimonio di grande esperienza cresciuta sul campo, ma anche investendo nella formazione personale. E tutto quello che ci ha suggerito, tutto quello che ha visto per noi e con noi, non scompare con lui: lo continuerete a vedere.

Continueremo a vederlo sempre, dietro o davanti alla telecamera, non importa. Sarà “dentro”, come un amico e un collega, come un fratello morto nell’esercizio del suo e del nostro dovere.

Ai suoi familiari, a suo zio il collega Lullo Sergi, le nostre condoglianze e quelle del nostro Network, del nostro direttore, di tutti.
Ciao, Michele.

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