La foto che ci invia una nostra lettrice è eloquente: «Guardate l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti». La zona è Santa Maria dell’Imperio, siamo nel centro storico di Vibo Valentia. Non è la prima volta che l’acqua arriva sporca. La causa è una rete idrica fatiscente che causa un’ emergenza idrica infinita. Quest’estate in molti quartieri del centro storico l’acqua arrivava con il contagocce e quella poca che sgorgava non era limpida.

E in questi giorni sono partite le bollette del canone idrico

«Oltre al danno la beffa», scrive Giulia, un'altra lettrice de Il Vibonese, che ha dovuto fare i conti nei mesi scorsi con un'ordinanza di divieto di uso dell'acqua.

«Speravamo in uno sgravio così come previsto dalla Carta del servizio idrico integrato approvata con delibera del Consiglio Comunale e datata 6 febbraio del 2014 e tutt’ora in vigore e che recita così: “Quando l'erogazione dell'acqua viene somministrata come acqua non potabile ma per altri usi, gli utenti potranno farsi rivalere nella riduzione del canone per come previsto dalla normativa vigente».

Forte di questa delibera, Giulia e suo marito si sono recati allo sportello della Soget Spa, società incaricata dal Comune per la gestione del servizio di riscossione dei tributi per il pagamento del canone idrico. «Ma il Comune non ha previsto nessun bonus nonostante il divieto di non potabilità dell’acqua rimasto in vigore per 4 mesi. Ci speravamo, dopo tutti i disagi che abbiamo dovuto sopportare», dice amareggiata. «Ma tant'è, anche perché non è l’unica beffa».

Sulla bolletta recapitata nella cassetta postale c’era una spesa aggiuntiva: “Purificazione dell’acqua”, «un costo irrisorio ma che sa di presa in giro nei confronti di cittadini che per quattro interminabili mesi si sono fatti carico del trasporto e dell'acquisto di acqua potabile. Acqua che stiamo pagando due volte», dice Giulia agente di polizia e mamma di una bimba di pochi mesi. «Ci saremmo aspettati un atto di buon senso da parte del Comune, e invece niente», conclude la donna che nei mesi scorsi, attraverso le colonne de il vibonese.it, aveva lanciato un disperato appello al Comune che non aveva sortito alcun effetto.