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La Procura della Repubblica di Paola ha acceso i riflettori sull’inquinamento ambientale legato alle coltivazioni intensive di cipolla rossa lungo la costa tirrenica, spingendo i sindaci di Nocera Terinese e Amantea a emanare ordinanze preventive contro l’uso di pesticidi e liquami. In risposta alle preoccupazioni emerse e alle notizie circolate, il presidente del Consorzio di Tutela della Cipolla di Tropea, Giuseppe Laria, è intervenuto per fare chiarezza sulla situazione e rassicurare sul prodotto. «La cipolla rossa di Tropea, prodotto che oramai da anni ha conquistato i mercati nazionali e internazionali, grazie a uno straordinario impegno e smodati investimenti da parte di produttori e confezionatori, sta vivendo da giorni situazioni che rasentano il paradossale», ha esternato Laria, affidando il suo intervento ai social. «È sicuramente il più controllato tra i prodotti del comparto primario. Qualità, salubrità e rispetto dei limiti residuali dei presidi fitosanitari, rappresentano la “condicio sine qua non” per l’immissione sui mercati di questo prodotto».
«Una produzione a marchio Igp, quale la cipolla di Tropea – ha rimarcato il presidente del Consorzio di tutela -, viene monitorata periodicamente da una miriade di organismi di controllo. Nello specifico, al fine del varco delle soglie della grande distribuzione, è indispensabile una continua verifica del rispetto delle norme residuali volte a garantire la salute del consumatore, pena ammende e veti al futuro conferimento di prodotto. Da questi presupposti, appare fin troppo evidente, l’aleatorietà delle notizie messe in circolo in questi giorni su residui oltre limite e inquinamento ambientale». Il presidente del Consorzio di tutela, senza remore e titubanze, invita ogni organismo ispettivo a «mantenere alta la guardia, su ogni forma di controllo ai produttori e al prodotto finito, a tutela del consumatore. Non si accetta la diffusione di notizie aleatorie e infondate che saranno oggetto di denuncia per falso, pretestuoso e diffamatorio».
«Ad oggi – ha inoltre precisato -, ogni forma di controllo, sui corsi d’acqua e sullo stesso prodotto immesso al consumo, ha avuto esito conforme alla norma. A breve ArpaCal farà ulteriori verifiche sull’impatto ambientale che saranno rese pubbliche nell’immediato. Si è tenuta infatti, nei giorni scorsi, una plenaria che ha visto partecipi i sindaci dei comuni di Amantea e Nocera Terinese, le Organizzazioni professionali agricole Coldiretti e Confagricoltura, ArpaCal e i vertici del Consorzio di tutela. A conclusione della plenaria e alla luce degli impegni assunti da Arpacal, nonché dalle rimostranze esposte dalle Associazioni di categoria che hanno evidenziato l’illegittimità delle ordinanze emesse in quanto non supportate da riscontri oggettivi e scientifici, entrambi i sindaci di Amantea e Nocera Terinese hanno assunto l’impegno di sospendere in autotutela le predette ordinanze emesse».
«Il Consorzio di tutela – ha poi concluso il presidente Laria – rimane a disposizione degli organismi di verifica, dei mass media, del consumatore e delle autorità competenti, a fornire informazioni dettagliate sull’impatto ambientale delle tecniche colturali adottate e sulla certa qualità di alto profilo del prodotto finito immesso sui mercati».

