Nulla da fare per l’apertura del dibattimento nel procedimento penale nato dall’inchiesta denominata Diacono su un presunto giro di corruzione per ottenere diplomi attraverso l’accademia “Ars e Scentia” con sede a Stefanaconi. Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Tiziana Macrì, è stato infatti costretto ad un rinvio preliminare dell’udienza dovendo prendere atto dell’immediato trasferimento del giudice a latere del processo ovvero la dottoressa Brigida Cavasino (già presidente, tra l’altro, del maxiprocesso Rinascita Scott in primo grado) che prenderà servizio nel palazzo di giustizia di Salerno. Dal canto loro, alcuni difensori degli imputati, hanno anticipato al Collegio la presentazione di alcune questioni preliminari ed al Tribunale di Vibo Valentia non è rimasto altro da fare che rinviare l’udienza. Il rinvio, però, non è propriamente dietro l’angolo, infatti se ne riparlerà il 25 febbraio del prossimo anno (2026) e tale data (contestuale al trasferimento di un giudice con la necessità che venga quindi ora sostituito con l’individuazione di altro togato) dovrebbe essere utilizzata per affrontare le eccezioni preliminari che gli avvocati hanno preannunciato di voler sollevare in aula. Da ricordare che il rinvio a giudizio degli imputati risale al 21 maggio scorso, mentre la richiesta di rinvio a giudizio del pm Luca Ciro Lotoro è del 9 luglio 2024 e l’avviso di conclusione indagini è del giugno 2022. L’operazione è scattata invece nel marzo del 2021, con contestazioni riferite agli anni precedenti, e ben si comprende quindi da tali dati temporali come la “macchina” della giustizia vibonese continui a camminare a rilento rischiando di cancellare molti reati contestati per intervenuta prescrizione. L’apertura del dibattimento avverrà infatti ad oltre sei anni di distanza dalla data temporale delle contestazioni.

Gli imputati

Questi i 51 imputati sotto processo: Agata Altomonte, 42 anni, di Rizziconi; Pietro Amato, 43 anni, di Bianco; Domenico Bernabei, 61 anni, di Chieti; Domenico Massimo Califano, 42 anni, di Reggio Calabria; Maria Rita Calvosa, 63 anni, di Latina, dirigente dell’ufficio scolastico regionale della Calabria; Christian Candela, 35 anni, di Vibo Valentia; Angela Caratozzolo, 55 anni, di Gioia Tauro; Carmine Caratozzolo, 53 anni, di San Ferdinando; Giovanni Carbone, 65 anni, di Bagnara Calabra; Alessandro Caronzolo, 31 anni, di Briatico; Domenico Carrozzo, 46 anni, di Tropea; Rosa Cilea, 55 anni, di Reggio Calabria; Maria Chiara Comandè, 39 anni, di Cinquefrondi; Clelia Comito, 34 anni, di Vibo Valentia; Antonino Denami, 40 anni, di San Costantino Calabro; Mariangelica De Rosa, 70 anni, di Aversa; Salvatore Di Meo, 49 anni di Napoli; Raffaele Di Meo, 26 anni, di Napoli; Mariana Di Lorenzo, 39 anni, di Napoli; Giuseppa Ditto, 51 anni, di Palmi; Giuseppe Di Vara, 57 anni, di Gela; Patrizia Fazzari, 51 anni, di Filogaso; Maria Christyan Fiore, 51 anni, di Conza della Campania; Daniele Gigliotti, 35 anni, di Vibo Valentia; Vincenzo Giovinazzo, 38 anni di Cinquefrondi; Mariaquila Greco, 46 anni, di Vibo Valentia; Chiara Grillo, 49 anni, di Bassano del Grappa; Pasquale Grillo, 46 anni, di San Calogero; Tiziana Ielpo, 46 anni, di Roma; Francesco Ierullo, 54 anni, di Vazzano; Giusy Incognito, 36 anni, di Reggio Calabria; Katia Incognito, 48 anni, di Reggio Calabria; Salvatore La Grotteria, 47 anni, di Ionadi; Vita Lentini, 68 anni, di Bosco di Rovito (Cosenza); Davide Pietro Licata, 56 anni, di Stefanaconi; Dimitri Licata, 46 anni, di Stefanaconi; Jgor Vincenzo Licata, 52 anni, di Serra San Bruno; Michela Licata, 26 anni, di Stefanaconi; Michele Licata, 81 anni, di Stefanaconi; Onofrio Marcello, 60 anni, di Sant’Onofrio; Rossana Marchio, 55 anni, di Monte di Procida (Napoli); Rossella Marzano, 51 anni, di Vibo, residente a Stefanaconi; Antonino Mirenzio, 33 anni, di Cessaniti; Maria Pagano, 41 anni, di Limbadi; Nunzio Pagano, 50 anni, di Limbadi; Christian Piscitelli, 28 anni, di Casalinuovo di Napoli; Andrea Potenza, 41 anni, di Vibo Valentia; Giovanni Procopio, 75 anni, di Montepaone; Carlo Pugliese, 73 anni, di Spilinga; Carmen Simonelli, 51 anni, di Tropea; Raffaella Soriano, 52 anni, di Vibo Valentia; Lucia Francesca Staglianò, 58 anni, di Chiaravalle Centrale.

Le accuse

Il reato di associazione a delinquere viene contestato a: Michele Licata, Davide Licata, Dimitri Licata, Jgor Licata, Michela Licata, Carmine Caratozzolo e Christian Piscitelli con il ruolo di promotori e organizzatori dell’associazione. Quindi anche a: Patrizia Fazzari, Rosa Cilea, Domenico Califano e Rossella Marzano con il ruolo di partecipi. Tre le associazioni nel mirino degli inquirenti fra cui l’Accademia Fidia dei Licata con sede a Stefanaconi.

Secondo gli investigatori (l’inchiesta è stata condotta dai carabinieri) sarebbe stato messo in piedi un vasto giro di corruzione che avrebbe portato, in cambio di denaro e altre utilità, a falsi diplomi con i quali i beneficiari partecipavano a concorsi pubblici con la finalità di un’assunzione nelle scuole. Contestati a vario titolo i reati di corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio (originariamente anche l’abuso d’ufficio ormai abrogato). I diplomi e i master fittizi sarebbero stati ottenuti, sempre secondo la prospettazione della Procura, senza mai frequentare i corsi. L’altro elemento emerso in fase di indagine riguarda la presunta commistione tra chi doveva controllare e che invece sarebbe diventato complice del “sistema” generando corruzione e ingenti guadagni.

I difensori

Nel collegio di difesa gli avvocati: Giovanni Vecchio, Bruno Vallelunga, Tommaso Zavaglia, Giuseppe Pasquino, Giuseppe Di Renzo, Guido Contestabile, Francesco Lione, Giuseppe Bagnato, Giosuè Monardo, Francesco Muzzopappa, Giuseppe Grande, Giuseppe Monteleone, Giovanni Marafioti, Lucio Aragona, Raffaele Masciari, Diego Brancia, Elisabetta Solano, Sandro D’Agostino, Antonio Pasqua, Franco De Luca.