«Ci sono luoghi in cui svolgere le funzioni di polizia è più difficile, più complesso e più impegnativo che altrove: uno di questi è il territorio vibonese». È quanto dichiara in una nota stampa il segretario Provinciale del SAP di Vibo Valentia, Francesco Pirrone. «Questa provincia, purtroppo, si è guadagnata il triste primato per numero di detenuti sottoposti al regime del 41 bis e per l’altissima densità mafiosa. Qui il muro di omertà che protegge il crimine impone un lavoro investigativo silente e certosino».

Pirrone sottolinea come, in territori ad alta presenza ‘ndranghetistica, non sia sufficiente il normale impegno quotidiano: «Nelle roccaforti della ‘ndrangheta non basta esserci sempre. Occorre andare oltre: oltre l’ordinario, oltre i normali obblighi e doveri. Bisogna andare oltre, sic et simpliciter».

È in quest’ottica che il Segretario del sindacato autonomo di polizia invita a leggere i risultati conseguiti nei giorni scorsi dalle articolazioni investigative della Questura di Vibo Valentia: la Divisione Anticrimine, la Squadra Mobile e le omologhe strutture di Serra San Bruno e Tropea. «Parliamo di attività che richiedono conoscenza, esperienza e competenza per essere davvero efficaci e incisive».

Nell’ultima settimana, nell’ambito dei servizi disposti dal Questore di Vibo Valentia, sono state emesse due misure di prevenzione Daspo, a seguito dei gravi episodi di violenza registrati nei pressi dello stadio “Luigi Razza” e sul campo sportivo di San Costantino Calabro. Contestualmente, sono stati effettuati tre importanti ritrovamenti di armi clandestine, munizioni di diverso calibro e sostanze stupefacenti, tutto materiale illegalmente detenuto, con conseguenti arresti, denunce e sequestri.

«Queste attività meritano di essere valorizzate — afferma Pirrone — non solo per la professionalità dimostrata, ma perché rappresentano una presenza tangibile dello Stato in una realtà che sta cercando con fatica di risollevarsi. Il territorio ha bisogno di crescere culturalmente e socialmente, di emanciparsi dai condizionamenti criminali e di recuperare spazi che per troppo tempo sono stati sottratti alla legalità».