Estorsione, tentata estorsione ed usura. Con tali ipotesi di reato, i carabinieri della Stazione di san Gregorio d’Ippona hanno tratto in arresto Antonio Ferraro, 45 anni, di Vibo Valentia. I reati sarebbero stati commessi a San Gregorio d’Ippona dal mese di aprile al 27 luglio scorso. Dopo essersi proposto ad uno straniero (di nazionalità argentina), suo collega di lavoro, di effettuare bonifici a suo favore in caso di bisogno economico, Antonio Ferraro – secondo la ricostruzione accusatoria – avrebbe effettuato un prestito di 800 euro minacciando però in più occasioni il debitore di mali ingiusti per ottenere la restituzione di somme ben maggiori rispetto al credito vantato. Per dare forza alle minacce, Antonio Ferraro – secondo la ricostruzione dei carabinieri – avrebbe fatto riferimento a conoscenze di “soggetti appartenenti ad organizzazioni criminali di stampo mafioso, capaci di uccidere per debiti anche inferiori”.
In particolare, dopo circa tre settimane dal prestito effettuato il 28 aprile scorso, Antonio Ferraro avrebbe iniziato ad assumere nei confronti della parte offesa un atteggiamento minatorio dicendogli che se non avesse ricevuto la somma di mille euro, a fronte degli 800 euro prestati, il debitore avrebbe avuto brutte conseguenze.
In altre due occasioni Ferraro avrebbe così riferito al debitore, al fine di intimorirlo, di “vantare amicizie importanti con esponenti della ‘ndrangheta, uno tra i quali Nicola Fiarè, aggiungendo che se il debitore si fosse comportato bene – si legge nel capo d’imputazione – nessuno lo avrebbe toccato nemmeno a San Gregorio d’Ippona, comune di residenza dello straniero”. Nicola Fiarè non risulta indagato.

Le minacce sarebbero continuate anche nei mesi di giugno e luglio, con la richiesta di ulteriori somme di denaro. La vittima, terrorizzata e stremata, per via delle minacce e delle pressioni ricevute, sarebbe stato così costretto a effettuare più bonifici in favore di Antonio Ferraro per la somma totale di 2.500,00 euro con un bonifico effettuato il 27 maggio per un importo di 500 euro, un secondo il 27 giugno per la somma di 500 euro, un terzo il 26 luglio per un importo di 1.500,00 euro.
Dopo tali pagamenti, Antonio Ferraro avrebbe chiesto altre 500 euro alla vittima il 27 luglio scorso a San Gregorio d’Ippona minacciando di portare lo straniero a Sant’Onofrio da un soggetto appartenente alla ‘ndrangheta descritto come colui che avrebbe prestato inizialmente le 800 euro e come una persona capace di uccidere. A questo punto intervenivano però i carabinieri, appostati nelle vicinanze arrestando Antonio Ferraro e portandolo in carcere.
Per il prestito di 800 euro e la restituzione di 2.500 euro viene contestato a Antonio Ferraro anche il reato di usura. Comparso stamane dinanzi al gip del Tribunale di Vibo Valentia, Roberta Ricotta, il pm Maria Barnabei ha chiesto per Ferraro la convalida dell’arresto e l’emissione di una misura cautelare in carcere. Il difensore, l’avvocato Santo Cortese, ha invece chiesto al gip la revoca della misura carceraria o in alternativa una misura meno afflittiva. Il gip si è riservato la decisione.