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Potrebbero essere due le morti causate dalla tossina botulinica dopo aver mangiato cibo acquistato da un veditore ambulante di Diamante. Nel pomeriggio, la Procura di Paola, guidata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, ha aperto un’inchiesta sulla morte sospetta di una 45enne residente a Praia a Mare che come Luigi di Sarno, un turista 52enne di Cercola (Napoli), avrebbe acquistato e consumato uno dei panini venduti dallo stesso ambulante. Gli inquirenti stanno valutando la possibilità di riesumare la salma, dopo che ieri si sono svolti i funerali nell’Alto Tirreno cosentino. Gli investigatori ipotizzano che l’origine dell’intossicazione sia legata a una conservazione inadeguata degli alimenti, esposti per ore al caldo.
Tuttavia, i risultati definitivi delle analisi sui campioni di cibo arriveranno solo martedì prossimo.
Nel frattempo, il titolare dell’attività ambulante è stato ascoltato oggi in Procura, ma dalle sue dichiarazioni non sono emersi elementi concreti. L’indagine mira a fare luce anche su eventuali omissioni da parte di alcuni medici della clinica convenzionata di Belvedere Marittimo, alla quale entrambe le vittime si erano rivolti dopo aver accusato i primi malori. In particolare, gli inquirenti ipotizzano che i medici in servizio potrebbero non aver riconosciuto tempestivamente i sintomi dell’intossicazione. Intanto restano in ospedale a Cosenza altre 10 persone con gli sessi sintomi (annebbiamento della vista, nausea e vomito), alcune in condizioni particolarmente critiche e ricoverate in Rianimazione.

