Accolta la tesi accusatoria sostenuta dal pm Concettina Iannazzo sulla scorta delle indagini condotte sul campo dai carabinieri
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Condanna a 5 anni di reclusione, oltre all’interdizione dai pubblici uffici, l’interdizione legale per la durata della pena e il pagamento delle spese processuali. Questa la sentenza del Tribunale di Vibo Valentia nei confronti dell’imputato Antonio Michelizzi, 37 anni, di Rosarno, ritenuto responsabile della rapina pluriaggravata all’ufficio postale di San Costantino Calabro, portata a termine il 30 ottobre dello scorso anno. Unitamente ad un complice – nei confronti del quale si è proceduto separatamente - la Procura di Vibo, con il pm Concettina Iannazzo, ha contestato ad Antonio Michelizzi la recidiva reiterata e specifica in quanto lo stesso annovera «molteplici precedenti – penali e di polizia – per rapina, furto, porto d’armi e ricettazione» e da qui dal gennaio scorso anche la misura del carcere motivata dal gip con «l’elevata probabilità della reiterazione dei fatti in contestazione». Nel portare a termine la rapina alle Poste di San Costantino Calabro, i due rapinatori di Rosarno – secondo la ricostruzione operata dai carabinieri e dal pm – hanno ripetutamente colpito con una pistola taser all’avambraccio destro il dipendente addetto allo sportello dell’ufficio postale, sottraendo dalle casse la somma di 237 euro. Per il gip tale condotta ha integrato «la circostanza aggravante dell’essere la violenza consistita nel porre il dipendente dell’ufficio postale in stato d’incapacità di agire, atteso che era stato colpito al braccio con il taser, un’arma che utilizza l’elettricità per impedire il movimento del soggetto colpito, e ciò aveva consentito ai rapinatori di impossessarsi del denaro». Fondamentali per arrivare ai due soggetti di Rosarno (l’altro è Rocco D’Agostino, 39 anni) si sono rivelate le riprese effettuate da alcuni impianti di videosorveglianza, installati in alcuni distributori di carburanti lungo le strade che da Rosarno conducono a San Costantino Calabro (e non solo), così come le testimonianze di alcuni impiegati dell’ufficio postale che sono riusciti ad annotare il numero di targa dell’auto utilizzata dai rapinatori per darsi alla fuga, oggetto di un furto consumato a Nicotera il 29 ottobre dello scorso anno, il giorno prima della rapina alla Posta di San Costantino Calabro ubicata in piazza Dante.

