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Di Claudio Labate
Ascolto, informazione, presenza sui territori, vicinanza ai calabresi. La campagna elettorale di Pasquale Tridico si gioca sulla combinazione di questi imprescindibili elementi che servono anche a contrastare – dicono dall’entourage del candidato – la narrazione social di questi anni offerta dal presidente Occhiuto. Così, all’ora del tramonto, una passeggiata sul Lungomare Falcomatà, in compagnia del sindaco della città Giuseppe Falcomatà, è l’occasione giusta per far conoscere ancor di più il programma e farsi conoscere. Una iniziativa sposata da tanti altri candidati della coalizione che hanno scelto di percorrere il Lungomare al fianco del candidato presidente tra selfie e strette di mano.
«È importante farlo all’aperto, circondati dall’affetto, dalla vicinanza di tanti calabresi che vogliono essere interpreti di questo cambiamento e – ha confidato Falcomatà – credo che immergersi nel cuore della città con una passeggiata sul lungomare possa essere un metodo tradizionale ma che guarda al futuro. Le campagne elettorali sono queste, sono fatte all’aperto, sono fatte di incontri, sono fatte di ascolto, sono fatte soprattutto di proposte che sono quelle che ascolterete in questa campagna elettorale che sarà ovviamente breve come tempi ma molto intensa e molto dibattuta».
Vero è che, forse ancor più per il centrosinistra, la partita nella partita è (ri)portare gli elettori alle urne. Il professore Tridico lo sa, come del resto anche chi lo sostiene: «La volta scorsa abbiamo avuto il 44% di elettori, un dato ridicolo, un dato incredibile che frustra la democrazia – ha esordito -. Probabilmente quegli elettori erano anche divisi e confusi dal fatto che c’erano tre candidati nel campo della sinistra, questa volta hanno la fortuna di avere un’offerta politica come non mai, un’offerta politica seria, responsabile e unitaria, e questo secondo me convincerà tutti quelli che si sono astenuti, perché hanno oggi un’offerta politica credibile, un programma condiviso».
Affluenza e tenuta della coalizione allargata sono i temi politici sul piatto e il candidato presidente non lo nasconde: «È vero ci sono delle differenze nel mondo del centrosinistra, io l’ho vissuto soprattutto a Bruxelles, ma abbiamo la fortuna qui in regione di non avere la Difesa, di non avere la politica estera, che sono oggettivamente temi divisivi. Non sono questi i temi che affronteremo, i temi che affronteremo sono la sanità, lo sviluppo, le infrastrutture, la formazione, l’università».
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